“il
calore del sangue,
un
angolo,
un
tramonto,
un punto
di vista diverso,
il colore
è sempre lo stesso.
Pugno
chiuso, stretto…teso…
che cambia
deciso,
come un
ricordo improvviso.
Scrivo da
qui,
preferisco
così.
Se sai
bene chi sono,
oppure
immagini al pensiero di due mani sconosciute
che si
legano all’unisono.
Forse sai
chi sono,
ascolti
il silenzio muto della sera,
tra il
vuoto di due mondi che si guardano
e non si
trovano.
Non si
trovano più?
Quanta
fretta,
Quanti
respiri ridotti,
Quante
lacrime interrotte.
Queste
luci,
Queste
voci,
Questa
notte!
Osservo
il movimento del mondo,
la vita
dentro una vita…
forse è
ancora un sogno…
il
mattino mi darà una realtà ben vestita di rugiada,
spicchi
di sole intenso,
il vento
denso sul mio volto,
questa
vita che di fatto è già cambiata.
Osservo
il movimento di chi è già vita dentro.
Il suo
nome: il mio tormento.
Ha il tuo
nome,
ne deriva
l’importanza di un cuore che ancora oggi vive e batte nel mio mondo.
Senza paura
Ne timore.
Non ci
sono scorciatoie,
sentimenti
repressi,
la
sincerità ne emerge fiera,
di chi ti
scrive adesso
di chi ti
dice che rimarrai,
contrariamente
forse a quello che adesso è il tuo pensiero
a quello
che non sai…
sconosciuto
il tuo universo…..
….ti parlo
dal mio mondo,
ci vivi e
ci sarai,
sono qui.
E non mi nascondo.”
Mi piaci, imperterrito, che prosegui verso la tua via, nella tua strada.
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