sabato 4 agosto 2012





Le case taccion nell'addio
 
non urlan più di lavatrici 
di respiri, 
di attese, 
di anime contese 

vuote e composte nell'ombra 
di polvere e imposte 



gesti alzati in fretta nel mattino 
calda assenza a fianco al comodino 


treni, 
stazioni, 
biglietti 
sepolti nei letti... 



e viene il tempo di partire
 
armadi 
cimiteri di appendini
 
parole scritte a mano 
scritte in ogni dove
 
col tempo tutto sembra migliore... 




silenzio sulle frasi storte 
e tra le porte rotolano le bottiglie nascoste 

pacchi e confezioni 
vite nei cartoni 
restano di noi




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