una delle parole più affascinanti della lingua italiana
per me è sempre stata ‘risma’.
r: la discreta energia della partenza.
i: il piacere. l’apice di
gratitudine che si prova scrivendo.
s: il sibilare delle narici che
annusano la carta, ché pare che tra loro bisbiglino goduria.
m: la
dolcezza, l’intimità della scrittura.
a: la chiarezza. l’ovvietà del
nero su bianco. il contrasto più onesto del mondo.
è una parola che ho sempre pensato celasse un qualche portento.
ma
d’altronde, in un malloppo di fogli bianchi con una storia ancora da
scrivere c’è sempre qualcosa di magico.
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...qualsiasi parola ha sempre un valore...