domenica 26 giugno 2016




Beati gli insensibili alla malinconia

quelli che stanno brindando alla mia 

e mangiano dei gamberi 
in salsa di coriandoli

soffiati da un sassofono 
che forse fa del jazz 

ma solleva anche tutta polvere dell'osteria
e fa friggere le antenne alle spie 

zittisce i bambini
anche i più cattivi 

la verità sparisce dai gradini

sotto il portico 
restano cocci di bugia,

così che i sogni 
s'infilano come soldi
nelle fodere dei cappotti

dalla fessura scucita 
ci passano quasi tre dita

per poco non cadono 
nel bosco del povero

vicino al custode ringhioso e spelacchiato 

Ho nelle pupille 
la luce dei neon

e l'autobus che ha un solo passeggero
si è fermato 
e mi ha aperto la porta 

non lo sai che alcuni sogni 
da sveglio non li ricordi

quando apri di colpo gli occhi
si sono già diradati
apparentemente bruciati 

e invece rimangono
sospesi in un angolo 


insieme al respiro notturno 


di chi si è alzato 



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