domenica 1 agosto 2010




Lascia che cada il foglio
Dove sta scritto il nome

Non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume

E' un riflesso sull'acqua
Una bolla di sapone

E alla fine del libro non c'è spiegazione

Ho viaggiato fino in fondo alla notte
E stava nevicando

E ho visto un grande albergo con le luci spente
E ho avuto tanta paura

(Ma nemmeno tanto)

La strada andava avanti
Ed io slittavo dolcemente


Lascia che cada il foglio
Dove sta scritto il nome

E metti un palio
Al mio dolore

E non guardare il tempo
Il tempo non ha senso

Domani sarà tempo
Di cose nuove


Ho viaggiato fino in fondo nella notte
Senza guardarci dentro

Senza sapere dove stavo andando

E alle mie spalle il giorno
Si stava consumando


Ed ho provato un poco di tristezza




(Ma nemmeno tanto)







2 commenti:

  1. Questo tuo blog mi ha colpito. Mi ha colpito il suo candore melanconico, la sua studiata poeticità fra l'ermetico e l'altisonante. Mi ha colpito la sua musica, mi ha colpito la forza impetuosa delle tue parole, e l'atmosfera struggente delle splendide immagini che sai evocare.
    Ti ho conosciuto attraverso questi pochi versi, queste poche note sussurate dalla tua anima. Ti ho conosciuto e ho capito che DEVO commentarti e seguirti.
    Tutto questo merita. Sopratutto perchè anche io, a volte, nel sonno, riesco a sentirmi angelo.

    E non pretendo di capire tutto questo, riesco solo ad immergermi nella sua entità, chiudendo gli occhi.

    Un saluto.
    Fabio.

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  2. Quando è tempo di cose nuove, spesso e necessariamente, occorre voltare le spalle. Se si è decisi però si riesce anche a superare la tristezza

    a presto

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...qualsiasi parola ha sempre un valore...