Lascia che cada il foglio
Dove sta scritto il nome
Non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume
E' un riflesso sull'acqua
Una bolla di sapone
E alla fine del libro non c'è spiegazione
Ho viaggiato fino in fondo alla notte
E stava nevicando
E ho visto un grande albergo con le luci spente
E ho avuto tanta paura
(Ma nemmeno tanto)
La strada andava avanti
Ed io slittavo dolcemente
Lascia che cada il foglio
Dove sta scritto il nome
E metti un palio
Al mio dolore
E non guardare il tempo
Il tempo non ha senso
Domani sarà tempo
Di cose nuove
Ho viaggiato fino in fondo nella notte
Senza guardarci dentro
Senza sapere dove stavo andando
E alle mie spalle il giorno
Si stava consumando
Ed ho provato un poco di tristezza
(Ma nemmeno tanto)
Questo tuo blog mi ha colpito. Mi ha colpito il suo candore melanconico, la sua studiata poeticità fra l'ermetico e l'altisonante. Mi ha colpito la sua musica, mi ha colpito la forza impetuosa delle tue parole, e l'atmosfera struggente delle splendide immagini che sai evocare.
RispondiEliminaTi ho conosciuto attraverso questi pochi versi, queste poche note sussurate dalla tua anima. Ti ho conosciuto e ho capito che DEVO commentarti e seguirti.
Tutto questo merita. Sopratutto perchè anche io, a volte, nel sonno, riesco a sentirmi angelo.
E non pretendo di capire tutto questo, riesco solo ad immergermi nella sua entità, chiudendo gli occhi.
Un saluto.
Fabio.
Quando è tempo di cose nuove, spesso e necessariamente, occorre voltare le spalle. Se si è decisi però si riesce anche a superare la tristezza
RispondiEliminaa presto