io lo so che tu non ti rendi conto di quanto conti.
come un Mosè guardi
me, il tuo diligente Michelangelo. silente. i
mmobile godi della vita che
ti ho dato, e non mi parli.
ignara vivi la tua vita. ignori il mio
tenerti, come un documento, ché senza so chi sono ma non ne ho le prove.
perchè tu sei i miei tratti fondamentali, i miei segni particolari, la
mia professione -principale occupazione-. il posto da cui vengo, e
quello in cui andrò. il mio cognome.
lo so che non ti rassegnerai mai alla più spaventosa delle verità: il nostro appartenerci.
ma tu sei la mia idea di tenerezza. ed io ho scelto te. a prescindere da me. ho scelto di tenerti. per tutti i giorni che mi son rimasti. ho scelto di starti accanto. costi quel che costi. perchè resistere al dolore è una forma di vita assai distratta. e preferisco sanguinare nella tua tiepida ombra che splendere al gelo di un sole che non sia tu. tu che ne sei all’altezza. tu che sei la mia ragione.
chi ha un perchè per vivere
può sopportare tutti i come.
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