A distanza di molti anni,
è sorprendente pensare che il nostro legame avrebbe assunto proprio la forma che io avevo grossolanamente plasmato con i miei desideri e i miei sogni.
Allora non potevo prevedere, tuttavia, quale fiamma celasse,
né che le ceneri, ancora calde dopo molti anni,
avrebbero continuato a incendiarmi il cuore.
Che cosa strana un evento che obbedisce ai nostri desideri!
Ricordo un gioco che mi piaceva fare da bambino, in spiaggia,
e che prefigurava la mia intera esistenza:
con l’alta marea scavavo nella sabbia un piccolo fossato,
e a un tratto il mare inondava il percorso che avevo tracciato,
con una veemenza tale da distruggere al suo passaggio i miei castelli di ciottoli e le mie dighe di fango;
abbatteva e devastava ogni cosa, quindi spariva,
lasciandomi amareggiato e nell’impossibilità di lamentarmi,
perché ero stato io stesso a invocare la catastrofe.
Accade così con l’amore.
Gli si fanno dei cenni di richiamo,
gli si spiana la strada.
E l’ondata, così diversa da come ce l’aspettavamo,
amara e gelida,
si abbatte sul nostro cuore.
(Irène Nèmirovsky - "il Calore del Sangue")
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