giovedì 28 febbraio 2013



L'esperienza!!
Giunti in fondo la risposta è inaspettata:
dopo mille e più scalini parte un'altra scalinata
Con il fango sulle scarpe e con le unghie nere,
rovistando nei cestini e nelle pattumiere
per cercare lo scontrino,
la stagnola luccicante,
il tagliando,
la metà mancante...
Se bastasse il conforto della tradizione,
fedelissima cartina segna già la direzione
Se bastasse il conforto della tradizione,
fedelissima cartina segna già la direzione
Se bastassero i bei modi dell'educazione,
selezione accuratissima di abiti e parole
Se riuscissi a farmi forza con la religione,
per la via febbricitante,
in fondo agli occhi una visione
L'innocenza che ti han dato in pegno
appena nato
è un dipinto che ogni giorno
il tempo ha cancellato
E' un mosaico colorato che ha smarrito i pezzi
E' una pergamena antica che si sbriciola
L'esperienza!
Giunti in fondo la risposta è illuminata:
dopo mille e più scalini
parte un'altra scarpinata
Con i buchi sulle scarpe,
le valigie piene,
lungo impervi saliscendi
e torte mulattiere
per scovare il panorama,
il belvedere,
l'acqua limpida e invitante,
la metà vacante...
L'età adulta insospettisce
la coscienza fiuta:
questa è un'opera che resterà incompiuta
L'età adulta irrobustisce
la coscienza aiuta:
questa è l'opera e si lascerà incompiuta
L'età adulta insospettisce
la coscienza è nuda... 



mercoledì 27 febbraio 2013



L'inverno trascorre, mantenendo il fiato
tutto è fermo, impegnato
e chissà come passi i tuoi giorni adesso

Fuori il freddo, fà nevicare
guardo i fiocchi, dondolare
cumuli e crocchi a spezzettare il cielo

L'inverno trascorre, livido e inquinato
tutto e fermo, impagliato
e non durano molto queste giornate
pochi morsi, poche manciate

Delle tue vecchie cose
dimmi cosa è restato
e il tuo vecchio orologio non si è ancora fermato
delle tue vecchie cose
dimmi cosa è importante
E diventa più caro a tenerlo distante

L'inverno trascorre trattenendo il fiato
tutto è dentro, stipato
e chissà come passi le tue giornate
come riempi queste buche allineate

Delle tue vecchie cose
dimmi cosa è restato
e il tuo vecchio orologio non si è ancora fermato
delle tue vecchie cose
dimmi cosa è importante
E diventa più caro a tenerlo distante

L'inverno trascorre



martedì 26 febbraio 2013




Ti scrivo da un posto lontano
la corrente mi porta con sè
ripiegato in un palmo di mano
il destino davanti a me

Guardo l'orizzonte ogni sera
Come ogniuno che navifga qui
se la brezza diventa bufera
ci sorprende da sempre così

Nuvola sono qui
non ti chiedo niente
nuvola resto qui
non mi manca niente

Dei santi le teste cerchiate
non so niente non scendono mai
sulle strade di notte asfaltate
siamo solo ma tu già lo sai

Luci delle guance dal pianto
a milioni di anni da qui
c'è una stella,una stella soltanto
ti assomiglia se ridi così

Nuvola sono qui
non mi manca niente
nuvola resto qui
non ti chiedo niente
Guardami sono qui
solo e addormentato
respiro e aspetto qui
perso e ritrovato

Nuvola sono qui
non mi manca niente
nuvola resto qui
non ti chiedo niente
Guardami sono qui
solo e addormentato
respiro e aspetto qui
perso e ritrovato



lunedì 25 febbraio 2013



E mentre penso a questo,

alle case da tinteggiare 
ai punti fermi 
ai ruderi che si sbrecciano 

a noi che non restiamo 
Prepariamo, 

 prepariamo,
guardando sempre oltre la nostra finestra 
mandiamo 

E mentre penso a questo 

qualcuno sopra di me Vola via
Profondissime ferite strette
 i fiumi si allungano 

Vola via 

Sopra ponti di cemento
 e sbarre e tiranti che tremano

Vola via 

Ci vorranno cent'anni amore, 
comunque ti aspetterò 

E mentre penso a questo,
alle case da traslocare,
ai punti fermi

ai ruderi che resistono
a noi che ci proviamo 

Ripariamo, 
ripariamo,
guardando sempre oltre la nostra fine 

rimandiamo

E mentre penso a questo 

qualcuno sopra di me Vola via

Profondissime ferite
 asciutte le strade attorciglian
o
Vola via 
Serpentine di fanali, 

segnali di navi che tornano 

Vola via



Ci vorranno cent'anni amore,
 dovunque ti cercherò

dentro agli angoli mai visitati, 
dimenticati 



domenica 24 febbraio 2013



Esco di notte mentre gli altri dormono,
come rispondessi a un richiamo
I piedi nudi, una maglietta stinta e mi allontano
fino ai margini della città,
dove cominciano i prati
e i fili dell'elettricità agitati

Come lo zucchero, come una medicina
si scioglie nell'aria la nebbia,
si alza polvere di cipria
Seguo il varco, la fenditura,
un piccolo fiume
che ingrossa e sconfina

In fondo a una scorciatoia coperta di sabbia e rami
si piega una vecchia casa
Ha la faccia rugosa,
la porta è un ghigno,
alle finestre due denti neri
Si libera un pigolio nel segno di una sedia a dondolo
e una lampada roca e tenue sborda e arrossa i muri
Fuori un albero, polmone avvizzito sfoglia sotto colpi di tosse nera,
sotto questa bufera
Saltare, vedere da sopra cortili e palazzi accesi,
il traffico gonfio e lento

Scavare
scegliere vie sotterranee,
mettere in fuga animali

Io ci vedo poco, da un occhio soltanto
e tutto mi viene incontro sfuocato e non ha suono
Ma so che a guardare le stelle
è come se si fermasse il tempo
Giunga lassù il mio sospiro,
il mio abbandono
Saltare, vedere da sopra cortili e palazzi accesi,
il traffico gonfio e lento

Scavare
correre per vie sotterranee,
mettere in fuga animali

Io ci vedo poco, da un occhio solamente
Tutto è morbido e ovattato
e non si sente niente
Ma so che perdersi a contar le stelle
è come se non esistesse il tempo
Giunga lassù il mio debole respiro 



sabato 23 febbraio 2013




Fine, fine, pioggia di piccole spine,
dal cielo velato cadute, spruzzate, paracadutate
Fine, fine, che allaga tombini e cantine,
in piccole pozze riunite, adunate, a due piedi saltate


Scendi lentamente, portale i miei saluti più sinceri,
batti piano sui vetri e sciogli i dispiaceri
Scendi piano piano, che ti senta arrivare da lontano,
che abbia tempo per riparare, rifiatare

Fine, fine, pioggia e corone di spine,
nel cielo imbiancato con cura intrecciate, ad ognuno assegnate
Fine, fine, cadono grani e perline,
in queste mattine d'estate infiammate a lungo invocate


Scendi lentamente, portale i miei saluti gentilmente,
lascia che si riposi e non le manchi niente
Scendi piano, piano, gocciolando sul viso e sulla mano,
vai dovunque per rinfrescare, dissetare

Vieni ad aiutarmi,
so che puoi ascoltarmi
Vieni prima che sia tardi


Scendi lentamente, dopo tanto calore, finalmente
si riprende respiro e non si sente niente
Scendi piano, piano, temporale passato e già lontano,
che possiamo dimenticare, riposare… 



venerdì 22 febbraio 2013



Prime luci del mattino,

sono sveglio 
e immobile 

Trasversale sul cuscino 

sembri ancora in collera 

Sono poco lontano,
 tendi una mano, 

mi toccherà 
e dopo… chissà 

Un rumore lontano, 
è un aeroplano
che se ne va, 

dammi un bacio soltanto, 
senza rimpianto 

(… quattro piedi la distanza che c'è, non la vedi?)




giovedì 21 febbraio 2013



Vedi che succede, arriva l'estate
parlare a luci spente le finestre spalancate
nelle strade e nei giardini si rincorrono bambini
condannati a non dormire

Vedi che succede, ritorna l'estate
si gonfiano migliaia di lenzuola immacolate
da lontano un temporale si diverte a lampeggiare,
non ti devi spaventare


Credimi se dico che si può precipitare,
come quella stella con la coda che è finita in fondo al mare

Passano stazioni, campagne ombreggiate,
si imparano canzoni per la vita ricordate
nelle notti silenziose profezie miracolose
per potersi addormentare

dentro stanze arroventate giravolte tormentate
per riuscire a respirare


Credimi succede di dover precipitare,
come quella stella luminosa che è caduta in fondo al mare

amore che sarà? che cambierà?
gli occhi al cielo, che si muove
amore che verrà? che novità?
gli occhi al cielo, si commuove

Vedi che succede, finisce l'estate
chilometri di spiagge dall'inverno rivelate
nelle ombre della sera affido al vento una preghiera,
che ti possa accompagnare

Chiamami, se credi di poter precipitare,
cara la mia stella luminosa che scintilla in fondo al mare

amore che sarà? che cambierà?
gli occhi al cielo che si muove
amore che verrà? che novità?
gli occhi al cielo, si commuove

amore che verrà 




mercoledì 20 febbraio 2013




Guardo nello specchio 
con ammirazione 

per questo prodigio 
non c'è spiegazione 

ogni giorno c'è una nuova ruga d'espressione 

Faccio un lungo giro di perlustrazione,

sulla pelle segni 
in ogni direzione, 

ogni cicatrice 
ha una sua precisa ubicazione 

Fuori dalla vasca 
stento a gocciolare, 

solo la ferita ha preso a lacrimare, 

lascio le mie spoglie alla corrente,
 che le porti al mare 

L'era che si approssima 
è la glaciazione, 

nel frattempo verso in questa condizione: 

l'acqua contenuta nel mio corpo 
va in ebollizione 




martedì 19 febbraio 2013



Lo vedi quel foglio di carta velina
che gira sul perno del tuo calendario?
Traspare leggero il destino
sfogliandolo in senso contrario.

Porto il nome di un mare profondo
che serve il capriccio di un vento piovoso
e mi muovo agitato, e non trovo riposo.
È che il tempo migliore che ho avuto
l'ho avuto con te
e alla fine di questa mia strada
non vedo distanze
e c'è brezza e profumo per tutte le stanze
dell'erba tagliata al mattino


E se adesso dovessi sparire
come il colore di un fiore reciso,
per un colpo di frusta che sibila senza preavviso?
Faccio il conto dei giorni passati
ma scintillano giovani gli occhi.
Vuoi venirmi vicino, mentre l'eco avvicina i rintocchi?

È che il tempo migliore che ho avuto
l'ho avuto con te
e alla fine di questa rincorsa
non vedo distanze
e c'è un suono d'orchestra per tutte le stanze
e luci e sirene dal mare


il presente presto passerà
come sempre se ne andrà
lungamente si ricorderà
poi per sempre se ne andrà



lunedì 18 febbraio 2013



Lo sai che siamo uguali
messi in fila, dai profili e dai frontali

Due occhi pugnali
Due mani segnali
Due labbra regali (per chi?)

Lo sai che siamo vicini?
Abbracciarsi, che si perdono i confini

Due occhi pugnali
Due braccia due ali
Due labbra regali (per chi?)


Fuori equilibristi che si muovono appesi
ad un filo sottile che può traballare,
ci si può spezzare il collo molto prima di cadere
Dentro contorsionisti trapassati da mille e mille
fasci di luce accesi all'improvviso
dal chiarore intermittente di un sorriso

Lo sai che siamo uguali?
Luccicando come perle sui fondali 



Due occhi pugnali
Due mani segnali
Due labbra regali (per chi?)

Due occhi due mani
Due braccia due ali
Due labbra regali…


Navi disancorate, sotto il fuoco incrociato
degli anni paurose sbandate e correnti inaspettate,
forti a contrariare il vento per tornar




domenica 17 febbraio 2013




Volerti aspettare 
mi può interessare 

le mani e le braccia 
incrociate 

Volerti curare, 
so già cosa fare, 

le rose e le spine bagnate 

Guardami, 
sono qui 

da lontano 
son piccolo così 

Seguimi, 
se sei in preda a vertigini 

non voltarti mai

Sentirti cantare, 
c'è da lavorare, 

sia gli alti che i bassi intonare

sabato 16 febbraio 2013



lei: sospesa mi vedrai

negli occhi brillerai 

sei sponda compagnia
fai luce in ogni via 

scalderai il mio sguardo duro
scioglierai ghiaccio 
e neve in fondo a me 

sospesa mi troverai
nel petto brucerai 

lui: tra le mani la bocca si arrende

tra le mani 
la pelle si accende 

le tue mani 
la febbre si spegne

tra le mani 
la bocca si arrende 

tra le mani 
la pelle si accende 

le tue mani 
il profumo sorprende 

lui e lei:
tra le mani la bocca si arrende

tra le mani la pelle si accende

le tue mani la febbre si spegne




venerdì 15 febbraio 2013



Vorrei essere pioggia 
e guardare dall'alto le espressioni del mondo 

stare nel pensiero di una tigre in gabbia
per capire cos'è la noia.. 
la pazienza 


vorrei essere l'amplesso di una donna 
e provare un piacere nuovo 

le foglie di un albero 
per capire cosa vuol dire essere liberi 

ma non si può risalire la corrente come un salmone 
se sono solo un uomo 


vorrei essere sabbia in un deserto 
per sentirmi davvero solo 

essere uno scoglio in fondo al mare 
per sapere come si vive senza aria da respirare 

essere il dolore 
non venirti mai a trovare

i tuoi capelli 
per incontrare 

le tue mani 
tutte le volte che voglio 
tutte le volte che ne ho bisogno

ma non si poò sorvolare le montagne come un airone 
se sono solo un uomo
Vorrei Essere La Punta Della tua matita 
per conoscere i tuoi pensieri 

e sapere come mi vedi 

chiedere alla mia chitarra 
se le piacciono le mie canzoni

stare nelle tue intenzioni 
e sapere cosa rischiare 
perchè mi dovrei fidare 

ma se tutto ciò fosse possibile 
l'africa sarebbe america 

e non si può sorvolare le montagne 
ome un airone se sono solo un uomo



giovedì 14 febbraio 2013




Mi conosci bene 

conosci bene le mie pene
le mie ambizioni
quando ho bisogno delle tue attenzioni
quando mi sfiori
quando dilago coi pensieri
quando mi sveglio
quando non dormo

mi conosci bene
conosci tutte le mie cose
quelle segrete
e quelle più pericolose
i miei abbandoni
le mie reazioni
i miei ormoni

le mie lune storte
le voglie di lambrusco
cosa mi ferisce
cos'è che non mi riesce
quando non so dirti
davvero cosa sento io
e per questo

Grazie

per quello che sei

Mi conosci bene
conosci bene le mie cene
il mio sapore
quando mi annoio con un film d'amore
se fuori piove
mi piace stare a immaginare qual è il confine
dov'è la fine

mi conosci bene
conosci bene il mio passato
cos'è mancato
cos'è che spesso mi ha bloccato
per stare bene
per non cadere
ti va di uscire?

Le mie sere storte
la voglia di castagne
cosa mi commuove
cos'è che mi fa male
quando non so dirti
nemmeno cosa sento io
e per questo

Grazie 

pper quello che fai
per quello che dai
per quello che sei 




mercoledì 13 febbraio 2013



Mi sento come un ponte sopra un fiume che non passa più
come il colore giallo prima di incontrare il blu
come un pensiero ancora nuovo da scartare
come un pesce che non ha bisogno più del mare

mi sento come una promessa che non vale più
come un soggiorno da inbiancare ed arreddare
come uno stadio vuoto prima di giocare
come l'ispirazione prima di creare

ho nuova linfa ho nuova luce
non ho paura di sapere cosa sono 

respiro aria e guardo altrove
e solamente il mio bisogno naturale

cambio.. cambio cognome sul citofono
cambio.. la voglia, i segni le abitudini
cambio vita, 
cambio età 

vado avanti e lascio dietro quello che non va 

cambio 

cambio sapore cambio tavola
cambio la targa della macchina
cambio nome, 
identita 

mi sembra l'unico traguardo per la libertà
mi sento come un giorno nuovo che dovrà venire
come una strada da asfaltare e da seguire
come un minuto prima di partire
senza le valige senza una destinazione
come un semaforo prima del verde
come un paracadute prima di lanciarmi
come i pantaloni nuovi prima di indossarli
come prenderti la mano prima di guardarti

ho nuove lenti ho nuova sete
non ho paura di sapere cosa sono
respiro aria e guardo altrove
e solamente il mio bisogno naturale

cambio.. cambio cognome sul citofono
cambio.. cambio lavoro e attitudini
cambio vita cambio età 

giro le spalle alle ferite cambio pagina
cambio cambio sapore sulla tavola
cambio di nuovo le mie poche regole
cambio nome ,
identità

mi sembra l'unico tagliando per la libertà

mi sento come una parabola sul tetto della terra
come l'ultima sigaretta prima di aver smesso 

mi lascio muovere dal vento 
e vado dove mi assomiglio

ti amo tanto 
ma in modo diverso
cambio.. cambio cognome sul citofono
cambio.. cambio lavoro e attitudini
cambio vita cambio età
giro le spalle alle ferite cambio pagina
cambio cambio sapore sulla tavola
cambio di nuovo le mie poche regole
cambio nome ,identità 

mi sembra l'unico tagliando per la libertà

ho nuova linfa ho nuova luce
non ho paura di sapere cosa sono
respiro aria e guardo altrove
e solamente il mio bisogno naturale

Cambio! 





Svegli prima della sveglia
Ragazzini finti addormentati
Rannicchiati a dar la caccia al fresco
sul cuscino
Fuori è già mattino, scoperchiato il
cielo
Noi aspettiamo fino all'ultimo secondo
prima di andare
Guardi nello specchio e non ti vedi
Dentifricio Spazzolino
Esco a prendere i giornali
Pochi suoni gutturali
Chiavi nella porta
Un bacio senza caldo dentro
cade dritto al centro del dolore
E allora accendo la radio per andare
altrove
con solamente gli spiccioli in tasca
e lucide scarpe nuove
E cambiare di rotta ogni momento
senza chiedersi perché
io accendo la radio per ricordarmi
di te
Capita ogni giorno, in ogni strada
di incontrarsi, innamorarsi
e poi guardarsi lentamente andare via..
Penso spesso di stupirti,
di tornare a casa carico di fiori
e senza alcun motivo festeggiare
Cade ogni amore, cada rovinosamente
arriva in terra e perde mille pezzi
eppure non si sente niente
Ora il tuo silenzio è un'area grigia,
una distanza fitta e scura
che non riesco a attraversare
E allora accendo la radio
per sentire un profumo
Una radio in cucina,
le piastrelle sul muro
E i rumori attutiti dalla pioggia
e una tazza di caffè
E davanti alla radio
a scherzare io e te
Capita ancora di sognarsi,
di vedersi camminare in una piazza
vuota
di una vecchia capitale
coi capelli tinti e corti
ed il futuro mai pensato
Uno spazio aperto e nuovo
tutto da inventare
E allora parlami radio,
e parlami stasera,
dell'arrivo del caldo,
di un’altra primavera
E degli amori infelici,
del futuro,
del lavoro che non c'è
E mentre parla la radio
a scherzare io e te
Una strada, una radio
a cantare io e te
Una stanza, una radio,
a ballare io e te 



martedì 12 febbraio 2013








e qualche notte lei si separa da tutto seguendo l'aria fredda..

a piedi scalzi percorre il suolo d'erba
 e prova a seguire una stella..

lei prova a seguire una stella.

continuamente trafitta da luci si ferma
(cercando strenuamente l'equilibrio) 

e tanto più il vento le si fa forte contro,
tanto più fortemente lei stende le sue braccia al cielo 

e vibra scossa da mille emozioni, 
trafitta ancora, 
abbandonandosi alle sue gambe cade 
e cade e cede il suo corpo alla terra,

una sensazione di freddo attraversa,
 tradita ancora nelle sue preghiere aspetta,

che un altro giorno finisca, 
che un altro giorno finisca, 


che un altro giorno finisca. 



lunedì 11 febbraio 2013




Suona la sveglia come ogni mattina
ma non e' un dramma no, e' un'orchestra
che vibra e diffonde nell'aria
musica dolce come ginestra
si fonde con i suoni di questa citta'
che ha sempre fretta
e non ha tempo per godersi
tutta questa meraviglia
il suono dei tuoi passi
delicato come un fiore
per non farmi svegliare
il riflesso dei tuoi occhi quando poi ti accorgi
che faccio finta di dormire

La gioia del risveglio
l'attimo in cui
tutto l'universo
gira intorno a noi

Il suono dell'acqua che scorre in bagno
diventa un torrente
che nasce dalle montagne
e arriva giu' fino nella mia mente
poi si fa fiume, scorre per km infiniti sul tuo viso
attraversa le distese delle guance
fino agli angoli del tuo sorriso
vivo della grazie dei tuoi baci rubati alle prime luci del sole
il riflesso dei tuoi occhi quando poi ti accorgi
che faccio finta di dormire 


I vestiti sembrano impazziti
litigano senza un senso
sentono che ti avvicini
sta arrivando il loro momento
e i colori si fanno piu' intensi
e i tessuti piu' delicati
per attirare la tua attenzione
fanno muovere gli armadi 


domenica 10 febbraio 2013




Lasciati guardare negli occhi
per un momento
sara' una confidenza
un peso di coscienza

a noi che bastava una stanza con vista sul mare
capire che amare vuol dire uno sguardo
che isola nell'universo
e adesso che succede…
mi sento diverso
sara' il grigio di questa citta'
cambia l'atteggiamento e la spontaneita'
e' tutto uguale tranne quello che sento dentro
un vuoto immenso

e allora vivo nel ricordo di cio' che e' stato e non tornera'
e' inutile tentare di cucire un rapporto perduto
quando serve fermarsi un minuto
e pensare a cio' che non va dimenticato 


Solo con te
e mai con nessun'altra
ho visto sorgere
e tramontare un'alba
solo con te
che sei nella mia mente
ho visto nascere
e poi morir le stelle

Lasciami guardare i tuoi occhi
prima di andare via
amore non odiarti
non e' colpa tua
e' andata cosi'
e' cosi' che doveva andare
capire che amare puo' fare male
allontanarsi per poi perdersi
e non capire perche'
tutto questo doveva succedere 

Chissa' se quando chiudi gli occhi
prima di addormentarti
ti capita ogni tanto di pensarmi? 


sabato 9 febbraio 2013





Non ho bisogno di un viaggio in irlanda
l'idea di una lingua diversa
mi destabilizza non poco
non credo sia l'unica via di salvezza
al mio stato confuso
non ho bisogno di un altro controllo
un medico puo' solamente dirmi
di stare piu' attento
fumare solo dopo pranzo
e stare piu' tranquillo
Amico ti credo se mi dici che
tornare indietro e' impossibile
ma amico mio io pero'
io ci provero'
Voglio avere dodici anni ancora
giocare con i miei compagni di scuola
tutto il giorno sotto casa
nel cortile della chiesa
quando la vita non faceva paura
Non ho bisogno di un abito scuro da messa
la pasqua e' finita e non sono
invitato alla festa
il sabato sera sai mi stanca
e il mio nome non e' in lista
Amico ti credo se mi dici che
tornare indietro e' impossibile
ma amico mio io pero'
io ci provero'
Voglio avere dodici anni ancora
giocare con i miei compagni di scuola
tutto il giorno sotto casa
nel cortile della chiesa
quando la vita non faceva paura
Nell'ottantacinque
nevicava a roma
mio padre mi portava nel parco
vicino alla scuola
e su una busta di plastica
a tutta velocita'
non avevo mai paura
a quell'eta'

venerdì 8 febbraio 2013



Il tempo ci divora
e divoriamo il tempo
la mente non rischiara il tormento.
E' come un'altalena,
oscilla la felicità
che da lontano brilla di più...

Forse viaggio troppo io
con la fantasia, 

quando penso a un mondo 
in armonia nell'eternità di un attimo,

noi che ci amiamo ancora
come il primo battito,
come la prima aurora. 

Sei colomba che di notte 
si fa stella e illumina le rotte...
e l'anima mia naufraga. 

E sei bella da morire,
di una morte che sorride senza pietà. 

Fragile
Fragilissima
Felicità. 

E sei bella da impazzire 
di una febbre che è sublime musica. 

Fragile
Fragilissima...

giovedì 7 febbraio 2013




Hai preso il primo volo diretto a marrakesh
mi hai scritto il tuo addio col rossetto di chanel
sullo specchio dell'armadio hai lasciato il tuo ricordo
e il tuo disco preferito suona ancora sul mio stereo
il mio letto ha il tuo profumo che piaceva tanto a me
e nel frigo in cucina quell'avanzo di pate'
che mi hai portato da parigi oltre a una marca di caffe'
che mi facevi la mattina senza zucchero per me
Ieri c'ero io oggi non lo so
devo abituarmi al fatto che

Da domani resto solo
con la mia incapacita'
di dire che ti amo
resto solo e non mi va
da domani resto solo
con la mia incapacita'
di dire che ti amo… ti amo
Sei fuori da due giorni a me sembra una vita
che comunque e' cambiata da quando sei partita
oggi ho fatto colazione e leggendo il giornale
cercavo tue notizie sulla stampa nazionale
nella foto c'eri tu e l'articolo di coda diceva
“scandali e scoop delle donne d'alta moda”
sul letto di una suite con una coppa di champagne
accanto a un petroliere che ti proclamava star
Ieri c'eri tu oggi non lo so
devo abituarmi al fatto che

Hai scritto dal marocco una lettera per me
diceva “sei il mio migliore amico non posso chiederlo che a te!”
Lei ha bisogno di qualcuno che vada a marrakesh
per far da testimone alle sue nozze con il re 




mercoledì 6 febbraio 2013




Seguimi!
Disse lei con gli occhi di chi ottiene ciò che vuole
La voglia di chi sa vuol dire amare
Io non risposi niente
l'avrei seguita ovunque
L'attenzione sulla pelle in fretta mi consuma
Entra!
Mi disse sulla porta
Fissavo le sua labbra
Ipnotizzato dal suo sguardo
Gli si leggeva chiaro in faccia che tremavo
Oltre quella soglia non sarei potuto più tornare indietro

Indrietro

Prendimi!
Disse poi al buio dove non si vede niente
Io sento il suo respiro sempre più frequente
Sale la tensione, scorre nelle vene
Come un treno senza più destinazione
Lei sentiva il mio timore
Infondo le piaceva l'idea di essere la prima
Al chiar di luna stavo diventando uomo
Oltre quella soglia non potevo più tornare indietro

Indietro mai più
Indietro
Indietro mai più

Svegliati!
Disse lei con gli occhi di chi cerca le parole
In preda ad un inutile giustificare...non dirle niente...è più importante...l'amicizia che ho con lei
Ferma!
Gli dissi sulla porta
Fissava le mie labbra
Paralizzata dal mio sguardo
Gli si leggeva chiaro in faccia che l'amavo
Oltre quella soglia non potevo più tornare indietro

Indietro mai più
Indietro
Indietro mai più
Indietro
Indietro mai più
Indietro

La notte è complice di un amore che muore prima ancora di nascere
Il giorno è giudice di un amore che non può esistere
La notte è complice di un amore che muore prima ancora di nascere
Il giorno è giudice di un amore che non può esistere

Indietro mai più
Indietro mai più
Indietro mai più

Prendimi! Disse poi al buio non si vede niente
Io sento il suo respiro sempre più frequente
Sale la tensione
Scorre nelle vene
E' come un treno in corsa senza più destinazione
Lei sentiva il mio timore
Infondo ci provava gusto ad essere la prima
Al chiar di luna stavo diventando uomo
Al chiar di luna sono diventato uomo



martedì 5 febbraio 2013



Io che non ho giorni da sprecare
So i dolci posti dove andare
Andrò al parco a farmi passeggiare un po’
Che non ho cani a cui badare
e ho davvero poche necessità
Al museo di storia naturale
Vai a fare il giro delle sale
Sai quel che conviene visitare
Guai a non lasciarsi ipnotizzare
Dai mondi lontani

Nel diorama il tempo non ci può far male
Non c’è prima e non c’è poi
Solo il culmine di vite singolari
L’illusione che non marciranno mai
Figlia mia, ti chiedo il mondo e me lo dai
Bimba mia, ti sposo in chiesa lo vedrai
Vita mia, faccio il possibile per noi
Fissi dietro il vetro a bocca aperta
Fuori piove il giorno muore ma lo scopriremo poi

In un bosco siberiano per metà
Impantanata nella neve
La bestia feroce punta il cervo
È sul punto di spiccare il salto
E brama la gola

Nel diorama il tempo non ci può far male 
non c’è prima e non c’è poi

Solo l’apice di vite singolari
L’illusione che non marciranno mai
Figlia mia ti chiedo il mondo e me lo dai 

Bimba mia ti sposo in chiesa lo vedrai
Vita mia faccio il possibile per noi 

Fissi dietro il vetro a bocca aperta
Fuori piove il tempo passa ce ne accorgeremo poi 



lunedì 4 febbraio 2013





Tu sei lontana
non mi senti
ti ho cercata dappertutto
ed ho trovato
solo gente
solo ghiaccio
qualche briciola di pane per i merli
che son come perle nere
nella neve maledetta
Tu non temere
sei a casa
Noi fra poco cominciamo
siamo pronti sul piazzale
l’ufficiale ci ha fornito gli strumenti
un clarinetto
Un modesto pianoforte
un violino con tre corde 


Noi non ci lasceremo mai
e anche se fosse sarà il tempo
non sarà l’eternità
ed abbi cura un po’ di te
e trova un uomo onesto
che ti voglia bene
e scusa, sto per attaccare adesso 


Sì, e la musica che ho scritto eccola qua
modellata su di te
sulle tue complessità
E’ per il finale della temporalità
quando tutto cesserà
guerra o pace, passerà. 


Tu non la senti
Non importa,
ciò che conta
E’ che mi pensi qualche volta
Che tu mangi
Che non pianga
Che non siano violentati dalla vita
Perché tanto è limitata
I tuoi occhi di smeraldo 


E non ci lasceremo mai
E anche se fosse
Sarà il tempo, non sarà l’eternità,
ed abbi cura un po’ di te,
e se ti svaghi o mi tradisci
lo capisco, sai?
Io qui devo suonare ancora
Sì, e la musica che ho scritto è questa qua
Ricordandomi di noi,
dell’intera umanità 


E’ per il finale della temporalità
Quando tutto cesserà
Guerra o pace, passerà.
E’ perché crolli tutto e cambi la tonalità,
La bemolle passi al Re
E’ l’amore mio per te
perchè quando poi l’Apocalisse arriverà
Tu ritrovi un altro me
e la vera libertà 




domenica 3 febbraio 2013




Sul raccordo anulare
I ragazzi di ieri
Hanno vecchi fucili
E una fotografia
Hanno fatto la spesa
Ed i conti col tempo
Ma la loro ballata
Finisce a metà
Ho sorriso a mio figlio
All’uscita di scuola
Ho guardato la casa
Che una volta abitai
Perché quando te ne vai
E’ davvero come se
Capissi per la prima volta
L’uomo che sarai
Perché tutto quel che hai
Prima o poi lo perderai
In autunno foglie e rami se li porta il vento
Il futuro desertifica
La vita ipotetica
Qui la vista era magnifica
Da oggi significa
Che ciò che siamo stati non saremo più 


E potremo anche avere
Altre donne da amare
E sconfiggere l’ansia
E la fragilità
E magari tornare a sbronzarci sul serio
Nella stessa taverna
Di vent’anni fa
Ma diversa arriverà
La potenza di un addio
O la storia di un amico
Entrato in chemioterapia
E la vita che verrà
Ci risorprenderà
Ma saremo noi ad essere più stanchi
Il futuro cementifica
La vita possibile
Qui la vista era incredibile
Da oggi è probabile
Che ciò che siamo stati non saremo più
Il passato adesso è piccolo 

Ma so ricordarmelo 




sabato 2 febbraio 2013



Non m’importa di cercare leggi di stabilità
Tolgo la sicura, seguo la natura, forse arriverà
Un tempo dove la diversità amore mio sarà
L’unico modo per mostrare a tutti la felicità
E’ la metamorfosi, la sola possibilità
Ne sono sicura, muove la natura e la biologia
Di conseguenza anche nella nostra società
Tutto si trasforma, l’ignoranza, l’arte, la democrazia

Sai cosa penso di noi due?
Sbagliamo a voler resistere
Alle difficoltà, ai cambiamenti

Non lo trovi emozionante ciò che sai che sfiorirà
L’ora dell’ ibisco, l’epoca del disco son finiti già
Alla fine è commovente ciò che sai che muterà
Sta nella crisalide l’essenza della vera libertà
offrendo il corpo ad un bagliore,
Pensando “può non durare,
essere sole, l’ultima volta, sì, vivo così”
E bacio un seno o una bocca
Pensando “può non durare,
essere amore, l’ultima volta sì, meglio così” 



venerdì 1 febbraio 2013




 Contro di me
per il falco
la rana
la morte
la pianta del tè
Contro di te
per salvare la rondine
i petali delle orchidee

Via la libertà
che nominiamo invano
via la società
perché a guidarla è l’uomo

Muore la foresta, resta in vita la tribù
che taglia la testa al gallo che non canta più
muore anche l’amore
che non ha colore
piove sul cadavere da settimane
cavalieri del lavoro simili a Gesù
non votiamo gli uomini
non li votiamo più
tornerà la terra
follemente bella
dopo l’estinzione della razza umana

Senza di noi
un’era disumana sarà
nessuna pestilenza verrà
ad inquinarci mai
ci spazzerà
la nostra proverbiale viltà
saremmo avvolti dalla foschia
e poi l’oblio ci coprirà

Contro di me
Per il cobra
La iena
La crescita delle ninfee
Contro di te
Per gli insetti
I papaveri
I lupi
Le alte maree
Via la gravità
Che volar via è sano

Muore la foresta, resta in vita la tribù
che taglia la testa al gallo che non canta più
muore anche l’amore
che non ha colore
piove sul cadavere da settimane
cavalieri del lavoro simili a Gesù
non votiamo gli uomini
non li votiamo più
tornerà la terra
follemente bella
dopo l’estinzione della razza umana