martedì 30 aprile 2013



Parole che vanno e vengono in quantità:
come pennellate di colore cariche
aggrumano le preziose tenuità
in cumuli di volgari croste, ovunque.

Forse sarebbe più bello tacere,
in accordo coi nostri pensieri,
che solo ad esprimerli in verbi e parole
non sono più verità.

Ma so che sarebbe anche bello
Sceglierle bene;
per farle aderire con più precisione
all'anima con la sua musica.

Sento svanire il suono infinito,
il timbro che unisce le vite
alle cose del mondo:
l'umano ululato strepita
e tutto si fa disarmonico.

Quanto rumore e parole in libertà…
Quanto timore di ammutolire in sé…

L'umano fracasso contamina
Il fiato dell'universo.



lunedì 29 aprile 2013



A fior di pelle salirono gli sbotti
usando i nervi a mo' di comodi condotti:
fu zona rossa nell'attimo di un lampo
la superficie di un corpo senza scampo.
Dilacerata sensazione
sentirsi vulcano in eruzione...
(un'esplosione ormai vicina
avrebbe acceso quella fulgida mattina)

Ma che tragitto curioso
fa quel tram chiamato Sospiri e Guai!
Dopo un Risveglio Gioioso
all'Inferno porta e non torna mai!

Ci sono istanti che vivere è una merda:
che vada a fuoco poi è pur sempre una scoperta.

A fior di pelle avvamparono gli sbotti
bruciando i nervi e le vene e i loro fiotti:
la zona rossa esplose in un secondo
e fu davvero come deflagrasse un mondo.
Ohh che esecrabile emozione
sentirsi vulcano in eruzione,
incandescente come la lava
che dalla bocca terrifica sbava.

Ma che discesa gloriosa
fa quel magma senza fermarsi mai!
Come una belva furiosa
il suo inferno porta, portando guai!

Ci sono istanti che vivere è una merda:
che vada a fuoco poi è pur sempre una scoperta.

Sono le volte che proprio, no, non ce la fai più;
che vorresti volar per davvero nel blu dipinto di blu,
per poterti sentire leggero come il cielo impassibile.

Leggero ed impassibile.

Ma che finale odioso
quel can can di grida e gestualità!
Quinto cerchio melmoso
dell'inferno: ulula la realta!

Ci sono istanti che vivere è una merda
e nessuna cosa al mondo sa come si disperda.
E in quegli istanti in cui vivere è una merda
che vada a fuoco poi è purtroppo cosa certa.

Sono le volte che proprio, no, non ce la fai più;
che vorresti volar per davvero nel blu dipinto di blu,
per poterti sentire leggero come il cielo impassibile.

Impassibile
 





domenica 28 aprile 2013



In una spiaggia poco serena
camminavano un uomo e una donna
e su di loro la vasta ombra di un dilemma.
L'uomo era forse più audace
più stupido e conquistatore
la donna aveva perdonato, non senza dolore.
Il dilemma era quello di sempre
un dilemma elementare
se aveva o non aveva senso il loro amore.

In una casa a picco sul mare
vivevano un uomo e una donna
e su di loro la vasta ombra di un dilemma.
L'uomo è un animale quieto
se vive nella sua tana
la donna non si sa se ingannevole o divina.
Il dilemma rappresenta
l'equilibrio delle forze in campo
perché l'amore e il litigio sono le forme del nostro tempo.

Il loro amore moriva
come quello di tutti
come una cosa normale e ricorrente
perché morire e far morire
è un'antica usanza
che suole aver la gente.

Lui parlava quasi sempre
di speranza e di paura
come l'essenza della sua immagine futura.
E coltivava la sua smania
e cercava la verità
lei l'ascoltava in silenzio, lei forse ce l'aveva già.
Anche lui curiosamente
come tutti era nato da un ventre
ma purtroppo non se lo ricorda o non lo sa.

In un giorno di primavera
quando lei non lo guardava
lui rincorse lo sguardo di una fanciulla nuova.
E ancora oggi non si sa
se era innocente come un animale
o se era come instupidito dalla vanità.
Ma stranamente lei si chiese
se non fosse un'altra volta il caso
di amare e di restar fedele al proprio sposo.

Il loro amore moriva
come quello di tutti
con le parole che ognuno sa a memoria
sapevan piangere e soffrire
ma senza dar la colpa
all'epoca o alla Storia.

Questa voglia di non lasciarsi
è difficile da giudicare
non si sa se è cosa vecchia o se fa piacere.
Ai momenti di abbandono
alternavano le fatiche
con la gran tenacia che è propria delle cose antiche.
E questo è il sunto di questa storia
per altro senza importanza
che si potrebbe chiamare appunto resistenza.

Forse il ricordo di quel Maggio
gli insegnò anche nel fallire
il senso del rigore, il culto del coraggio.
E rifiutarono decisamente
le nostre idee di libertà in amore
a questa scelta non si seppero adattare.
Non so se dire a questa nostra scelta
o a questa nostra nuova sorte
so soltanto che loro si diedero la morte.

Il loro amore moriva
come quello di tutti
non per una cosa astratta
come la famiglia
loro scelsero la morte
per una cosa vera
come la famiglia.

Io ci vorrei vedere più chiaro
rivisitare il loro percorso
le coraggiose battaglie che avevano vinto e perso.
Vorrei riuscire a penetrare
nel mistero di un uomo e una donna
nell'immenso labirinto di quel dilemma.
Forse quel gesto disperato
potrebbe anche rivelare
come il segno di qualcosa che stiamo per capire.

Il loro amore moriva
come quello di tutti
come una cosa normale e ricorrente
perché morire e far morire
è un'antica usanza
che suole avere la gente
.




sabato 27 aprile 2013



Da solo
lungo l'autostrada
alle prime luci del mattino.
A volte spengo anche la radio
e lascio il mio cuore incollato al finestrino.

Lo so
del mondo e anche del resto
lo so
che tutto va in rovina
ma di mattina
quando la gente dorme
col suo normale malumore
mi può bastare un niente
forse un piccolo bagliore
un'aria già vissuta
un paesaggio o che ne so.

E sto bene
Io sto bene come uno quando sogna
non lo so se mi conviene
ma sto bene, che vergogna.

Io sto bene
proprio ora, proprio qui
non è mica colpa mia
se mi capita così.

È come un'illogica allegria
di cui non so il motivo
non so che cosa sia.
È come se improvvisamente
mi fossi preso il diritto
di vivere il presente

Io sto bene...
Questa illogica allegria
proprio ora, proprio qui.

Da solo
lungo l'autostrada
alle prime luci del mattino




venerdì 26 aprile 2013



La parola io
è un'idea che si fa strada a poco a poco
nel bambino suona dolce come un'eco
è una spinta per tentare i primi passi
verso un'intima certezza di se stessi.

La parola io
con il tempo assume
un tono più preciso
qualche volta rischia
di esser fastidioso
ma è anche il segno
di una logica infantile
è un peccato ricorrente ma veniale.

Io, io, io
ancora io.

Ma il vizio dell'adolescente
non si cancella con l'età
e negli adulti stranamente
diventa più allarmante e cresce.

La parola io
è uno strano grido
che nasconde invano
la paura di non essere nessuno
è un bisogno esagerato
e un po' morboso
è l'immagine struggente del Narciso.

Io, io, io
e ancora io.

Io che non sono nato
per restare per sempre
confuso nell'anonimato
io mi faccio avanti
non sopporto l'idea di sentirmi
un numero fra tanti
ogni giorno mi espando
io posso essere il centro del mondo.

Io sono sempre presente
son disposto a qualsiasi bassezza
per sentirmi importante
devo fare presto
esaltato da questa mania
di affermarmi ad ogni costo
mi inflaziono, mi svendo
io voglio essere il centro del mondo.

Io non rispetto nessuno
se mi serve posso anche far finta
di essere buono
devo dominare
sono un essere senza ideali
assetato di potere
sono io che comando
io devo essere il centro del mondo.

Io vanitoso, presuntuoso
esibizionista, borioso, tronfi o
io superbo, megalomane, sbruffone
avido e invadente
disgustoso, arrogante, prepotente
io, soltanto io
ovunque io.

La parola io
questo dolce monosillabo innocente
è fatale che diventi dilagante
nella logica del mondo occidentale
forse è l'ultimo peccato originale.

Io.



giovedì 25 aprile 2013



Fa un certo effetto non capire bene
da dove nasce ogni tua reazione.
E tu stai vivendo senza sapere mai
nel tuo profondo quello che sei
quello che sei.

I mostri che abbiamo dentro
che vivono in ogni uomo
nascosti nell'inconscio
sono un atavico richiamo.

I mostri che abbiamo dentro
che vagano in ogni mente
sono i nostri oscuri istinti
e inevitabilmente
dobbiamo farci i conti.

I mostri che abbiamo dentro
silenziosi e insinuanti
sono il gene egoista
che senza complimenti
domina e conquista.

I mostri che abbiamo dentro
ci spingono alla violenza
che quasi per simbiosi
si è incollata
alla nostra esistenza.

La nostra vita civile
la nostra idea di giustizia e uguaglianza
la convivenza sociale
è minacciata
dai mostri che sono la nostra sostanza.

I mostri che abbiamo dentro
i mostri che abbiamo dentro.

I mostri che abbiamo dentro
ci fanno illanguidire
di fronte a quella cosa
che spudoratamente
noi chiamiamo amore.

I mostri che abbiamo dentro
sono insaziabili e funesti
sono il potere a tutti i costi
ma anche chi lo odia
soltanto per invidia.

I mostri che abbiamo dentro
ci ispirano il grande sogno
di un Dio severo e giusto
col mitico bisogno
di Allah e di Gesù Cristo.

I mostri che abbiamo dentro
ci inculcano idee contorte
e il gusto sadico e morboso
di fronte a immagini di morte.

La nostra vita cosciente
la nostra fede nel giusto e nel bello
è un equilibrio apparente
che è minacciato
dai mostri che abbiamo nel nostro
cervello.

I mostri che abbiamo dentro
crescono in tutto il mondo
i mostri che abbiamo dentro
ci stanno devastando.

I mostri che abbiamo dentro
che vivono in ogni mente
che nascono in ogni terra
inevitabilmente
ci portano alla guerra.



mercoledì 24 aprile 2013



Le strade di notte mi sembrano più grandi 

ed anche un poco più tristi
è perchè non c'è in giro nessuno.


Anche i miei pensieri 
di notte mi sembrano più grandi 

e forse un poco più tristi 

è perchè non c'è in giro nessuno. 


Vorrei correre da te, 
vorrei sparire da te 

vorrei rimanere qui,
 perchè ho bisogno di me 

speriamo che tu non dorma già
mi spiacerebbe svegliarti 



martedì 23 aprile 2013



Cosa c'è, 
perdo tempo 
se non lascio che questo cuore sia il passo,
di una strada che gli occhi rivedono a stento. 

Una volta, 
basterebbe una volta 

ma il tuo pensiero che cade 
è una bomba tra queste mie mani. 

Tornerei a cadere, 
tornerei a volare 

che se anche ti perdo, 
ti ritrovo sullo stesso filo. 

Quando vieni e vai,
tutto resta nell'aria e nei passi che fai. 

Vorrei correre forte, 
togliere adesso i lacci e poi liberi i piedi ... 

Ma dove va questo cuore di fretta
che non s'accorge di niente 

quando è notte tra tutte le strade

dove va? 
dove va? 


Una volta, 
basterebbe una volta soltanto

non mi va di capire, 
provo ora a seguire. 

Una volta 
o forse tre, 

Una volta m'innamorai del lato oscuro, 
della tua luce, 

e nei ritorni dove ho perso la mia rotta ... 

dove va? 
dove va? 

Ma dove va questo cuore di fretta
che non s'accorge di niente 

nella notte 
a cercarti tra tutte le strade 

soli per la strada, 
dove nascono i sogni 

come il cielo negli 
occhi di certi bambini 



lunedì 22 aprile 2013



In un vortice di polvere
gli altri vedevan siccità,
a me ricordava
la gonna di Jenny
in un ballo di tanti anni fa.

Sentivo la mia terra
vibrare di suoni
era il mio cuor,
e allora perché coltivarla ancora,
come pensarla migliore.

Libertà l'ho vista dormire
nei campi coltivati
a cielo e denaro,
a cielo ed amore,
protetta da un filo spinato.

Libertà l'ho vista svegliarsi
ogni volta che ho suonato
per un fruscio di ragazze
a un ballo
per un compagno ubriaco.

E poi se la gente sa,
e la gente lo sa che sai suonare,
suonare ti tocca
per tutta la vita
e ti piace lasciarti ascoltare.

Finì con i campi alle ortiche
finì con un flauto spezzato
e un ridere rauco
e ricordi tanti
e nemmeno un rimpianto.





 

domenica 21 aprile 2013




Vedo gli amici ancora sulla strada,
loro non hanno fretta,
rubano ancora al sonno l'allegria
all'alba un po' di notte:
e poi la luce, luce che trasforma
il mondo in un giocattolo.

Faremo gli occhiali così! 

Faremo gli occhiali così! 





sabato 20 aprile 2013



Vedo i fiumi dentro le mie vene,
cercano cercano cercano cercano cercano il loro mare.
Rompono gli argini,
gli argini trovano cieli da fotografare.
Sangue che scorre senza fantasia
porta rancori e malinconia. 




venerdì 19 aprile 2013



"Non c'era tempo per parlare, 
nè per pensare.

Eppure quel giorno, 
col mare davanti e con gli sguardi persi in aria,
contemplavamo la lentezza delle nostre vite.

Nulla turbò le acque basse della spiaggia assonnata,
non c'era vento che potesse temere di soffiare

eppure si limitava ad aspettare 
dietro le nostre menti impegnate a sognarci.

Ma noi non abbiamo sogni, 
non abbiamo nulla.

Nemmeno una foto parla di noi,
nemmeno un cuscino, 
un film, 
nemmeno un'illusione.

Ora sei qui 
e io ti vedo come un ricordo d'altri tempi

pieni di nostalgia del futuro che incombe
 e noi inermi ad aspettarlo.

Ti guardo, 
non ti riconosco.

Mi chiedo chi sei. 
Mi chiedo da dove vieni.

Ma tu vieni dal nulla delle cose perdute,
come quei cibi che ti ricordano terre che hai calcato 
e che mai più assaporerai.

Ne ricorderai solo l'odore 
e andrai alla ricerca tra tutti gli odori proprio di quello,

quell'unico odore che non sai cos'è,
che tu cerchi e cerchi ancora e non trovi.

Non lo ritroverai mai. Più.

Potresti però descriverlo al mondo, 
ogni minimo dettaglio, 
ogni essenza,

così come io descriverei te, 
i tuoi occhi con la precisione di un orafo. 

Cercherò, 
si che cercherò.

Poi quando sarò stanca 
mi siederò proprio dove quel giorno siamo stati io e te.

Chissà se mi ricorderai il mare 
e tu 
in quale angolo di spazio trascinerai quell'animo 
ribelle e innamorato.

Mentre colmo di emozione questi pensieri, 
mi stringo nella sciarpa.

Fa tanto freddo qui al mare oggi.


V10








Vedo che salgo a rubare il sole
per non aver più notti,
perché non cada in reti di tramonti,
l'ho chiuso nei miei occhi,
e chi avrà freddo
lungo il mio sguardo si dovrà scaldare. 




giovedì 18 aprile 2013



Daltonici presbiti, mendicanti di vista
il mercante di luce, il vostro oculista,
ora vuole soltanto clienti speciali
che non sanno che farne di occhi normali.

Non più ottico ma spacciatore di lenti
per improvvisare occhi contenti,
perché le pupille abituate a copiare
inventino i mondi sui quali guardare.

Seguite con me questi occhi sognare,
fuggire dall'orbita e non voler ritornare. 




mercoledì 17 aprile 2013



Solo la morte m'ha portato in collina
un corpo fra i tanti a dar fosforo all'aria
per bivacchi di fuochi che dicono fatui
che non lasciano cenere, non sciolgon la brina.

Da chimico un giorno avevo il potere
di sposar gli elementi e farli reagire,
ma gli uomini mai mi riuscì di capire
perché si combinassero attraverso l'amore
affidando ad un gioco la gioia e il dolore.

Guardate il sorriso, guardate il colore
come giocan sul viso di chi cerca l'amore:
ma lo stesso sorriso lo stesso colore
dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore.
Dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore.

E' strano andarsene senza soffrire,
senza un volto di donna da dover ricordare.
Ma è forse diverso il vostro morire
voi che uscite all'amore e che cedete all'aprile.
Cosa c'è di diverso nel vostro morire.

Primavera non bussa lei entra sicura
come il fumo lei penetra in ogni fessura
ha le labbra di carne i capelli di grano
che paura, che voglia che ti prenda per mano.

Che paura, che voglia che ti porti lontano.

Ma guardate l'idrogeno tacere nel mare
guardate l'ossigeno al suo fianco dormire:
soltanto una legge che io riesco a capire
ha potuto sposarli senza farli scoppiare.
Soltanto una legge che io riesco a capire.

Fui chimico e, no, non mi volli sposare.
Non sapevo con chi nè chi avrei generato:
son morto in un esperimento sbagliato
proprio come gli idioti che muoion d'amore.
E qualcuno dirà che c'è un modo migliore.


martedì 16 aprile 2013




Mai più mi chinai e nemmeno su un fiore,
più non arrossii nel rubare l'amore
dal momento che Inverno mi convinse che Dio
non sarebbe arrossito rubandomi l' io.

Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino,
non avevano leggi per punire un blasfemo,
non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte
mi cercarono l'anima a forza di botte.

Perché dissi che Dio imbrogliò il primo uomo,
lo costrinse a viaggiare una vita da scemo,
nel giardino incantato lo costrinse a sognare,
a ignorare che al mondo c'è il bene e c'è il male.

Quando vide che l'uomo allungava le dita
a rubargli il mistero d'una mela proibita
per paura che ormai non avesse padroni
lo fermò con la morte, inventò le stagioni.

...mi cercarono l'anima a forza di botte...

E se furon due guardie a fermarmi la vita,
è proprio qui sulla terra la mela proibita,
e non Dio, ma qualcuno che per noi l'ha inventato, 

ci costringe a sognare in un giardino incantato, 

ci costringe a sognare in un giardino incantato. 



lunedì 15 aprile 2013



Tu prova ad avere un mondo nel cuore
e non riesci ad esprimerlo con le parole,
e la luce del giorno si divide la piazza
tra un villaggio che ride e te, lo scemo, che passa,
e neppure la notte ti lascia da solo:
gli altri sognan se stessi e tu sogni di loro.

E sì, anche tu andresti a cercare
le parole sicure per farti ascoltare:
per stupire mezz'ora basta un libro di storia,
io cercai d'imparare la Treccani a memoria,
e dopo maiale, Majakowsky e malfatto,
continuarono gli altri fino a leggermi matto.

E senza sapere a chi dovessi la vita
in un manicomio io l'ho restituita:
qui sulla collina dormo malvolentieri
eppure c'è luce ormai nei miei pensieri,
qui nella penombra ora invento parole
ma rimpiango una luce, la luce del sole.

Le mie ossa regalano ancora alla vita:
le regalano ancora erba fiorita.
Ma la vita è rimasta nelle voci in sordina
di chi ha perso lo scemo e lo piange in collina;
di chi ancora bisbiglia con la stessa ironia
una morte pietosa lo strappò alla pazzia. 



domenica 14 aprile 2013



Ti dico "i'm not like everybody else"!
io invece "sono come tutti gli altri"
Non restare più di tanto senza dormire!
non c'è bisogno di impazzire, mi dici:
"sai che molti credono che faccio chi sa che cosa?"
Chissà che cosa? TUTTI VOGLIONO LA STESSA COSA!

chissà cos'è che desideran tutti
L'ostrica che sa di mare messa al centro del piatto
dopo il giro in senso orario si va dalla più corrente alla più speciale.
E allora non c'è neanche bisogno del limone per profumare
è gia' perfetto il suo odore naturale, non artefare, non arte-fare.

Che cazzo dici, chissà che cosa? Che tutti vogliono la stessa cosa.
Ma non capisco cosa vuoi dire, giri le parole e la mia testa duole
io e te vogliamo cose-case diverse
Non è più tempo r'n'r babilonese devo badare alle spese, senza pretese
Ma bisogna evitare di finire banali e riproporsi sempre uguali
Evitare futuro fallimentare - Evitare futuro fallimentare

Ti vedo ti parlo delle ragazze, l'universo femminile
Del mio amore perduto senza il mio volere
E il tentativo di ieri sera che è finito male
Non la credevo una di quelle ecco perchè mi ha dovuto mentire
Senno' rischiava di cadere in un vero amore e non è abituata o ne ha paura

Ma tu perchè mi dici cose che non voglio sapere io la mia donna mica te la vengo a dire
perchè conservo l'amore come un segreto, m'illudo d'essere amato
le voglio bene timidamente, non te ne parlo poco o niente.
Tu mi spaventi così tu mi violenti col tuo bellissimo cuore spaccato
senza pudore o barriere me lo presenti vorrei
ma non ti posso salvare, vorrei ma non ti posso salvare
Chissà che cosa tutti vogliono la stessa cosa

Chissà che cosa tutti vogliono la stessa cosa 





sabato 13 aprile 2013




L'ha portata via il vento la tua casa di sabbia,
tutto d'oro brillava il tuo anello come una fiamma.


Brucia il senso delle cose
Brucia il fuoco con le parole...


Vittoria sei un pesce feroce di cui si ha paura
Vittoria lo griderai in faccia al tuo nemico
Quando gli offrirai le mani
Per capire e non punire.

In bilico tra la follia
E la decenza di consumare un nuovo giorno.
Intreccio di vimini e fiori,
la tua sapienza ma non di certo la tua essenza,
divelta.

Cosa?

Desiderio confonde le azioni con chiare illusioni
Ti riporta sull'uscio di casa a cercare riparo.
Bussa forte alla sua porta
Bussa e prega che risponda.

In bilico tra la follia
E la decenza di consumare un nuovo giorno.
Intreccio di vimini e fiori,
la tua sapienza ma non di certo la tua essenza,
divelta.
 
 
 
 




Non mi ricordo come stavo prima d'esser nato 

Ma il dolce bisogno di niente nel grembo 

Si, lo ricordo 

Ad ogni passo mosso, 

ogni cosa buona e bella 

Cercata perchè fosse soddisfatto 


Il desiderio di dolcezza... 


E in tutto questo 

il bambino è smarrito 

Il ragazzo è impreciso, 


l'uomo è sbagliato,

cos'è stato: 



le ragioni delle piogge, 

del sole, 
delle nevi, 

del vento, 

delle onde grosse, 
dei sassi, 

del rumore assordante 

e tante altre cose
che io non controllo, 


si io non controllo 


Io da te voglio sentirmi come un rifugiato 


perchè ti corro incontro fradicio 

e gelato 

E alle notizie 

il matrimonio segreto Di un famosissimo attore americano, 
sull'altro canale
le banalità di una stella
caduta in Italia a farsi promozione 


Bisogna essere profondamente convinti che il 

mondo è orripilante 

per essere felici 

per essere felici 

per essere felici 


venerdì 12 aprile 2013



Sembra l'inferno
mezzogiorno incandescente
smagliante il sole fonde l'autostrada
mentre fuori tutto esplode in un bagliore accecante
dentro di me non vedo chiaro niente
torno da te
ma senza travestimenti
potessi rivelarti il vero volto
dirti ciò che sento
confessarti un tradimento
e illudermi che poi tu farai altrettanto con me
la verità andrebbe detta con parole semplici
la verità è che così come è non va
non mi far domande adesso
goditi il presente
non cercarla
che verità si mostra solamente a chi sa sopportarla
corro batto il baleno più rapido del suono
che in fondo alla via dritta vedo già la vita mia che aspetta
ma più è vicina più è ristretta
sempre più piccina, sconosciuta, aliena
ma è così che mi cattura e mi fa dir " no no non per me ancora non è l'ora"
Menzogna è cosa falsa che credi vera
e affabulando per il mondo te ne vai
racconti storie per sentirti amato ma poi alla memoria che non hai sfugge un dettaglio
dell'imbroglio e voilà
bell'e giocato il risultato e il posto in società
la verità sta nei discorsi degli altri
la verità è la sola sostanza che potrà salvarci
tu non dici niente ma solo guardandoti negli occhi sei distante
la verità non è nei fatti ma nei sentimenti
non la credere assoluta non è pulita e neanche sporca
forse la verità
non appartiene aldiqua 



giovedì 11 aprile 2013



Era una notte
mai ne avevo viste uguali in precedenza
dai muri della mia stanza
nascono ombre che si muovono verso di me
Mi costringono all'immobilità
ma ho gli occhi aperti
devo combattere, non devo lasciarmi condizionare
ma fanno un cerchio e iniziano a danzare

Resto a guardare
senza la grazia del meditare
Vedo che appare qualcosa che mai si potrà raccontare
e allora premo l'interruttore

Specchio la faccia nel vetro
senza vedere la bocca
sudo, non per stanchezza
pulsa violento il cuore
Come un tempo io riparlerò a mia madre,
lei non sa capire la malinconia
fingo il distacco dal passato e ne sono invece incatenato

Resto a guardare
senza la grazia del meditare
(resto a pensare)
Vedo apparire
senza la rancidità del ragionare cose talmente vere

Mi sembra quasi di poterle toccare
Qualcosa di infernale scompare

Non ti preoccupare
non ci sono demoni nella notte 



mercoledì 10 aprile 2013



Per strade secondarie e tortuose
sfreccia la mia smania di evasione
non prima di aver messo in discussione
il senso generale delle cose


da un lato solamente dall'altro confinanti
è un imprevedibile variabile casuale
 mi spinge sempre a ritornare
 sono costretto ad oscillare
 bisogna ripartire

Per strade secondarie e tortuose
e scopro che la fine è sempre l'inizio
dal luogo lampeggiante di un conflitto
nel quale il vincitore è lo sconfitto
si scambiano di norma vizio e sfizio

sono costanti
nate da contrasto e per questo convergenti
ma un incalcolato improvvisare
 come un immobile oscillare
 precipitarsi a risalire
 A pronti a ricadere

Loquace è il taciturno e vivo il morto
e mi permetto l'intimo conforto
di trasformare
praticare la falsa disciplina
estrarre dal veleno medicina


il veleno in medicina
chi produce dal potassio tutti noi
il pane quotidiano è medicina
di trasformare che sia poeta o meno
il veleno in medicina
l'uguale rende vario e minuscolo l'enorme
trasformabile
di trarre dal veleno medicina
da veleno medicina

 finiti a ritornare
certi di sbagliare
pronti a rimandare
dobbiamo ripartire
 non si può evitare 


martedì 9 aprile 2013




Un Oceano di Silenzio scorre lento
senza centro né principio
cosa avrei visto del mondo
senza questa luce che illumina
i miei pensieri neri.

Quanta pace trova l'anima dentro
scorre lento il tempo di altre leggi
di un'altra dimensione
e scendo dentro un Oceano di Silenzio
sempre in calma.

lunedì 8 aprile 2013



Se voglio che s'avveri il sogno
Che ho fatto da bambino

Mi devo stare vicino, 
fin troppo 

Per imparare le cose 
non le devo disprezzare 

Potrei finire male, 
o troppo normale 

E se cerco di parlarti 
non ci sei mai 


Ascolto volentieri 
da chi mi sa spiegare 

Quello che poi uso per comunicare 

Non voglio fare del male, 
vengo costretto 

Ti può tradire anche l'amico migliore 

E se voglio ritrovare la ragione
Devo cominciare da me 

Rivelarmi in questa mia contraddizione: 

Saper scegliere una fine
 e starla ad aspettare 



domenica 7 aprile 2013



Qualcuno tornerà
per sentire la tua voce,
per dirti che la vita
è un gioco in mezzo ai prati,
che il tempo non ha fine
se vivi per qualcuno.
Qualcuno tornerà
per amarti tutti i giorni.
Per dirti che la vita
è un gioco in mezzo ai prati,
che il tempo non ha fine
quando vivi per qualcuno.
Qualcuno tornerà
per amarti tutti i giorni.




sabato 6 aprile 2013



Cominciai a sognare anch'io,insieme a loro,
poi l'anima,d'improsvviso,prese il volo.

Da ragazzo spiare i ragazzi giocare,
al ritmo balordo del tuo cuore malato...
e ti viene la voglia di uscire e provare
che cosa ti manca per correre al prato.
E ti tieni la voglia e rimani a pensare:
"Come diavolo fanno a riprendere fiato?" 

Da uomo avvertire il tempo sprecato,
a farti narrare la vita dagli occhi...
e mai poter bere alla coppa d'un fiato ma,
a piccoli sorsi interrotti,
e mai poter bere alla coppa d'un fiato ma,
a piccoli sorsi interrotti. Eppure un sorriso io l'ho regalato,
e ancora ritorna in ogni sua estate,
quando io la guidai o fui forse guidato
a contarle i capelli con le mani sudate.
Non credo che chiesi promesse al suo sguardo,
non mi sembra che scelsi in silenzio la voce
quando il cuore stordì e ora,no,nn ricordo
se fu troppo sgomento o troppo felice.
E il cuore impazzì e ora,no,non ricordo
da quale orizzonte sfumasse la luce...


E fra lo spettacolo dolce dell'erba,
fra lunghe carezze finite sul volto,
quelle sue cosce color madreperla rimasero,forse,un fiore non colto.
Ma che la baciai questo,sì,lo ricordo,
col cuore ormai sulle labbra. Ma che la baciai,per dio,sì,lo ricordo
e il mio cuore le restò sulle labbra...


E l'anima,d'improvviso,prese il volo,
ma non mi sento di sognare con loro.
No,nn mi riesce di sognare con loro. 


venerdì 5 aprile 2013




Ti sei arrabbiata 
per niente

Non hai messo quella gonna
Hai accettato le mie scuse

Ti sei scusata 
a tua volta 

Ho parlato di divergenze
Hai parlato di presenze 

Ci siamo accorti delle distanze 

Ci siamo detti anche: "Spero per sempre" 


 voglio aria 
 ho un desiderio per aria

Niente come lei mi disperde 

Una sera tarda, 
si sentiva rumore di motorini 

Da Parigi mi hai detto "qui piove e fa freddo" 

(Io) Ottimo clima per lavorare

 voglio aria, niente come lei...
ho un desiderio per aria, 

voglio aria 

niente come lei mi sospende
mi sospende 

you hit me, i hit you
you know me, i think i knew you 

Anticipando tutti i tempi
Rischiandone le conseguenze 




giovedì 4 aprile 2013





Eco, 
la ninfa più bella del bosco 
andava spesso tra gli dei a raccontare storie. 

Un giorno parlando di sé cominciò:
“Ora voglio cantare
Di una storia d'Amore e di Vanità:
Li assomiglia
Io amo lei
Lei ama solo se stessa.

…E dal pianto la voce
nel bosco svanisce
e si trasforma in un sasso
che muto non tace
il sospiro dovuto a chi, come te
così tanto si piace
ed è un mortale piacere
che ti trasformerà in fiore.

La mia unica forza
Ricordare la voce
d'una storia d'Amore e di Vanità:
la leggenda del non-amore
che si scrive di sera
d'una cosa che sarebbe bella,
ma non è vera,
è che tu, mia Riflessa Creatura
mi guardi negli occhi
per una volta ancora,
per una volta ancora…
prima che giunga Primavera



mercoledì 3 aprile 2013



Il mio giorno è cominciato in te
La mia notte mi verrà da te
Un sorriso ed io… sorriderò
Un tuo gesto ed io… piangerò
La mia forza me l'hai data tu
Ogni volta che hai creduto in me
Tu mi hai dato quello che
Il mondo non mi ha dato mai
Il mio mondo è cominciato in te
Il mio mondo finirà con te
Se tu mi lascerai
In un momento io morirò (Io morirò)
Tu mi hai dato quello che il mondo
Non mi ha dato mai
Il mio mondo è cominciato in te
Il mio mondo finirà con te
Se tu mi lascerai
In un momento così
Tutto per me 

Finirà con te 
(Il mio mondo è cominciato in te) 




martedì 2 aprile 2013



Gli animali di questa casa sono di quattro specie,
ce ne sono di molto piccoli ma non si lasciano vedere,
quelli medi tranne me, li han portati via.
di grandi non ce n'è, ma se vuoi li puoi pensare.
E poi quelli fantastici, come la gorgone e l'arpìa
l'ippogriffo, l'idra, 'lunicorno e il basilisco
i musicanti di Brema...
Elephant Man e anche molti altri.
I maschi delle formiche sono utilizzati
con il solo fine della riproduzione
e poi non resta a loro altra occupazione
che il poter morire tenendosi le ali
posson morire con le loro ali.

Tra le api esiste il fuco che non svolge alcun mestiere
e oltre a fecondare l'unica regina e chi non lo può fare
oppure non gli va è scacciato via dall'alveare a svolazzare
e conoscerà la fame e avrà l'umiliazione di non avere più
nemmeno il pungiglione.
L'inseparabile pappagallo che si fa chiamare, Agapornis
è così affettuoso con la sua consorte
che dopo averla scelta non la lascia più
e da quando l'ha trovata, stretta l''ha tenuta
tanto l'ha voluta che ora non la lascia più.

La foca è un migratore e vive suoi ghiacci
si spinge verso sud quando arriva primavera
Monaca si chiama ma non è feroce
sono altre invece che hanno denti molto aguzzi
per procurarsi il cibo, fanno strage di pinguini
Il leone va a cacciare con la sua compagna
il sire spaventa la preda che poi la femmina ucciderà.
Il maschio del gorilla è talmente premuroso
che non può dormire con sua moglie e i figli
per dare protezione alla famiglia tanto amata
la guardia deve fare, per terra deve stare
se vuoi salvare la famiglia adorata per terra dormirà.
Ed io mi porta sempre fuori e dentro un animale
che ti vuole che ti viene a cercare



lunedì 1 aprile 2013



E sono contro me stesso
Ma quale sopravvivenza?
Quale premura e urgenza c'è nell'aumentare la paura
e non avere cura di sè?
Spostando ogni giorno più in là il limite psicofisico di resistenza
Con la sola scusa dell'autocoscienza
Io sono l'unico su cui puoi contare
perchè son contro me stesso
Ma quale intelligenza?
Quale premura e urgenza c'è a non avere stima di sè?
Faccio di tutto per impedire il mio successo stesso
perchè son contro me stesso.
Perchè ogni vincitore per natura deve dominare
e per forza comandare
e non può nessuno subire
e io mai ti potrei ferire,
a meno che tu non mi voglia amare
Io non mi curo non intendo ringiovanire
Non ho nulla da preservare o centellinare
Non ho giorni da dimenticare
Fotografie nascoste o ambizioni di perfezione
Io non simulo il mio progresso
perchè son contro me stesso
Io son contro me stesso
No, non simulo il mio progresso
perchè son contro me stesso
Non ho giorni da dimenticare
Fotografie nascoste o ambizioni di perfezione
Io non simulo il mio progresso
Perchè son contro me stesso
Io son contro me stesso