lunedì 30 aprile 2012




Sono stato anche normale,
in una vita precedente
m’hanno chiesto “che sai fare?”
“So far ridere la gente”, 
menomale che non ho fatto il militare.
Si, menomale,
sai che risate..


C’è chi non conosce Dante,
chi c’ha tutto da imparare,
chi è felice quando piange,
chi si veste da soldato
a carnevale

io mi nascondo tra la gente.
Si, a carnevale non so che fare.

Tu vestita da bambina,
prigioniera, vuoi scappare
da una perfida regina
così seria da star male.

Posso dirti una parola,
non ho niente di speciale,
ma se ridi poi vuol dire
che una cosa la so fare
se mi lancio in un’aiuola,
casco e non mi faccio
male.

E l’occhio ride ma ti piange il cuore,
sei così arida ma vorresti morire,

sognavi di essere trovata
su una spiaggia di corallo
una mattina dal figlio di un pirata,
chissà perché ti sei svegliata?


Si rincorrono i ricordi
come cani in un cortile
tu nemmeno te ne accorgi
come un fesso vorrei farti innamorare,
ma adesso te ne devi andare,
se puoi rimani
fino a domani

qui, vestita da bambina,
prigioniera, vuoi scappare
da una perfida regina,
il tuo principe immortale,

posso dirti una parola
non ho niente di speciale,
ma se ridi può vuol dire che una cosa la so fare,
se mi lancio in un’aiuola,
casco e non mi faccio..

E l’occhio ride ma ti piange il cuore,
sei così stupida ma vorresti morire,
sognavi di essere trovata
su una spiaggia di corallo
una mattina dal figlio di un pirata,
chissà perché ti sei svegliata?


E il mondo ride se mi piange il cuore,
sei così triste e vorresti sparire
in mezzo a tutte queste facce,
come se con te sparisse anche il dolore,
senza lasciare tracce.


E l’occhio ride 
ma ti piange il cuore,

sognavi di essere trovata
su una spiaggia di corallo

una mattina dal figlio di un pirata,




chissà perché ti sei svegliata?


CRESCI








sabato 28 aprile 2012





Portami a vedere la luna

e se hai tempo qualche stupida stella


Ti ho visto scolorire lentamente

come un frammento di acqua e penna biro

che si fondono amabil-mente


Il tuo è un vento caldo

e scotta i miei capelli corti

che mi rendono così bambino.


E quella luna mancata,

quelle dodici stelle promesse,

stupide eppur implacabili.


Ti voglio assaggiare

senza scartare i tuoi pensieri

voglio anche quelli.



Che strana a volte la notte

che vede camminare

due personaggi in cerca di un sipario,

mentre da qualche altra parte

gocce di mieli si seccano 

su fette di pane ammuffito.



(toupie)




venerdì 27 aprile 2012





Oggi, sono di buon umore, 

ma non riesco a connettermi alle tue esigenze di puntualità assoluta, 

odio, gli elenchi appesi al muro 
le scadenze così ordinate 
non mi fanno più pensare ad altro, 

essere nel domani 

con te è questione di formalità 
a cui potrei rinunciare 

27 aprile, 
un giorno da ricordare 

segnalo alla voce, commissioni da sbrigare 

27 aprile, 
non pianificare 

segnalo alla voce: nuovi incontri da fissare 


vedi, vivo la tua paura 

ma non riesco a capire perchè leggi i miei racconti curiosando in fondo
 
ora, ho bisogno di pensare 

l'equilibrio non è più stabile 
potrei partire per un anno intero

essere nel domani 
con te rimane una formalità 

a cui potrei rinunciare 


27 aprile, 
un giorno da ricordare 


27 aprile, 
non dimenticare 

segnalo alla voce, 
nuovi invontri da fissare 



27 aprile 

27 aprile...
un giorno da ricordare, 



un giorno da ricordare.. 

giovedì 26 aprile 2012





Dicono che è vero 
che quando si muore poi non ci si vede più 

dicono che è vero 
che ogni grande amore naufraga la sera davanti alla tv 

dicono che è vero 
che ad ogni speranza corrisponde stessa quantità di delusione
 
dicono che è vero sì 
ma anche fosse vero non sarebbe giustificazione 

per non farlo più,
ora 


dicono che è vero 
che quando si nasce sta già tutto scritto dentro ad uno schema

 
dicono che è vero 
che c'è solo un modo per risolvere un problema 


dicono che è vero 
che ad ogni entusiasmo corrisponde stessa quantità di frustrazione 



non c'è montagna più alta di quella che non scalerò 

non c'è scommessa più persa di quella che non giocherò 

ora 


dicono che è vero 
che ogni sognatore diventerà cinico invecchiando 


dicono che è vero che noi siamo fermi 
è il panorama che si sta muovendo 


dicono che è vero 
che per ogni slancio tornerà una mortificazione 


dicono che è vero sì 
ma anche fosse vero non sarebbe giustificazione
 
per non farlo più, ora 




ora... 








lunedì 16 aprile 2012




La linea d'ombra 

la nebbia che io vedo a me davanti 

per la prima volta nella vita mia 
mi trovo a saper quello che lascio
e a non saper immaginar quello che trovo 

mi offrono un incarico di responsabilità 
portare questa nave verso una rotta che nessuno sa 

è la mia età a mezz'aria 
in questa condizione di stabilità precaria 
ipnotizzato dalle pale di un ventilatore sul soffitto 
mi giro e mi rigiro sul mio letto 
mi muovo col passo pesante 
in questa stanza umida di un porto che non ricordo il nome 


il fondo del caffè confonde il dove e il come 
e per la prima volta so cos'è la nostalgia 
la commozione nel mio bagaglio 
panni sporchi di navigazione 

per ogni strappo un porto 
per ogni porto in testa una canzone 

è dolce stare in mare
 quando son gli altri a far la direzione
 senza preoccupazione 
soltanto fare ciò che c'è da fare 
e cullati dall'onda notturna 
sognare la mamma... il mare. 


Mi offrono un incarico di responsabilità 
mi hanno detto che una nave c'ha bisogno di un comandante 
mi hanno detto che la paga è interessante 
e che il carico è segreto 
ed importante 

il pensiero della responsabilità si è fatto grosso 
è come dover saltare al di là di un fosso 
che mi divide dai tempi spensierati 
di un passato che è passato 


saltare verso il tempo indefinito 
dell'essere adulto 


di fronte a me la nebbia mi nasconde
 la risposta alla mia paura 
cosa sarò, dove mi condurrà la mia natura? 


La faccia di mio padre prende forma sullo specchio 
lui giovane io vecchio 
le sue parole che rimbombano dentro al mio orecchio


 "la vita non è facile ci vuole sacrificio 
un giorno te ne accorgerai e mi dirai se ho ragione" 


arriva il giorno in cui bisogna prendere una decisione 
e adesso è questo giorno di monsone 
col vento che non ha una direzione 


guardando il cielo un senso di oppressione 


ma è la mia età 
dove si sa come si era 
e non si sa dove si va, 


cosa si sarà 
che responsabilità si hanno 
nei confronti degli esseri umani che ti vivono accanto 
e attraverso questo vetro 
vedo il mondo come una scacchiera 


dove ogni mossa che io faccio 
può cambiare la partita intera 


ed ho paura di essere mangiato 
ed ho paura pure di mangiare 


mi perdo nelle letture, 
i libri dello zen 
ed il vangelo 
l'astrologia che mi racconta il cielo 


galleggio alla ricerca di un me stesso 
con il quale poter dialogare 


ma questa linea d'ombra non me la fa incontrare. 




Mi offrono un incarico di responsabilità 


non so cos'è il coraggio 
se prendere e mollare tutto
 se scegliere la fuga
 od affrontare questa realtà 
difficile da interpretare 
ma bella da esplorare 


provare a immaginare 
cosa sarò quando avrò attraversato il mare 
portato questo carico importante a destinazione 
dove sarò al riparo dal prossimo monsone


 mi offrono un incarico di responsabilità 


domani andrò giù al porto 
e gli dirò che sono pronto a partire 


getterò i bagagli in mare 
studierò le carte 
e aspetterò di sapere per dove si parte 




quando si parte 
e quando passerà il monsone 


dirò levate l'ancora 
diritta avanti tutta 




questa è la rotta 
questa è la direzione 






questa è la decisione. 
















e questo sono Io,
guardo Hong Kong dalla finestra di un'albergo,
in un ora imprecisa della notte.





AngS.


venerdì 13 aprile 2012




Viaggiare 
partire 

viaggiare 
viaggiare
 partire 


Viaggiare 
partire 

viaggiare 
partire

 partire 
viaggiare

viaggiare 
partire 

partire 
viaggiare

non fermarsi mai 
chilometri che sotto il culo passano 
e allontanano i guai 

viaggiare, 
vedere tutti gli angoli della terra 

rincorrere le estati 
farsi rincorrere dalla guerra che hai nel cuore 

correre più veloce del dolore 

come un jet supersonico 
precedere il tuo stesso rumore 
e fare in modo che non ti raggiunga mai 


viaggiare 
al volante di una macchina scassata 
che per ogni chilometro in più 
é un gloria al padre 

e fare una telefonata a tua madre, 
dire é tutto a posto 
ritorno per Natale ad ogni costo 

partire
 viaggiare

agosto 
dopo agosto ... 


allontanare ancora un po' le responsabilità 
come in una crepa in una barca 
che prima o poi ti allagherà 

e sarà forse troppo tardi per rimediare 

partire 
viaggiare 


non dimenticare 
fotografare il mondo in movimento 

che si ripeterà ma chissà 
dove chissà quando 

partire
 e vivere cercando 

e ballando su ritmiche diverse 
e su diversi accenti 

ballare sopra i fusi orari 
e sopra i mutamenti di clima 

scalare la cima 
e poi scendere a valle 

una 
dieci 
cento 
mille miglia 

coi piedi per bagaglio 
e il mondo per famiglia 


mangiare le cucine dei paesi più lontani 

con le forchette 
con i bastoncini 
con le mani 

i paesi più lontani,

ma lontani da che 
lontani da cosa 
lontani da dove 

con le radici nel tuo cuore 
e i rami nell'altrove 


partire col sole sempre in faccia ad ogni costo 


agosto 
dopo agosto... 


Viaggiare 

sentirsi Marco Polo
sentirsi molto solo 

qualche volta sopra un treno 
dentro uno scompartimento pieno di facce che non sai 
che non saprai 

confini di solitudini che non cadranno mai, 
che tu non rivedrai mai 

scambiare quattro chiacchiere 
in lingue che non sai 

comunicare con un semplice sorriso
 o con un gesto solo 

scoprirsi Marco Polo 
e non sentirsi solo tra gli umani 

stringere milioni di mani 
in ogni posto 

agosto 
dopo agosto... 


Viaggiare attraverso il suono, 
buono, 

il basso che é un tuono 

viaggiare 

attraverso la musica 
attraverso la cultura 

la scoperta della natura 
e di sé, 

viaggiare nei perché 

viaggiare in Internet 
o sopra un jet 
o in bicicletta 


o a piedi 

e muoversi rimanendo fermi sul posto 




agosto 
dopo agosto... 





_Going to China_