venerdì 31 dicembre 2010



Certe cose si fanno

quando non puoi dormire
quando viene la luna
e ti chiede di uscire,

senza alzarti dal letto
scavalchi il davanzale
e voli senza ali
e non ti puoi far male.

Il paese che dorme
non ti vedrà passare
ma lui non sta dormendo
ti sentirà arrivare

e sei dentro il suo letto
e gli pesi sul cuore
e lo chiami per nome
e gli gridi l'amore
lo cavalchi ridendo

sembri un'onda di mare
e lo lasci sfinito
che comincia ad albeggiare.

Certe cose si fanno


E rientri volando
come sei arrivata

sei di nuovo nel letto
solo appena affannata

il tuo uomo si alza
esce presto al mattino
non s'è accorto di nulla
pur dormendo vicino.

Ti verrebbe da dirlo
lo vorresti gridare
ma si sa certe cose
non le puoi raccontare

certe cose si fanno

quando non puoi dormire

quando viene la luna
e ti chiede di uscire.



Certe cose si fanno



giovedì 30 dicembre 2010


Me ne sto lì seduto assente
con un cappello sulla fronte
e cose strane che mi passan per la mente.

Avrei una voglia di gridare
ma non capisco a quale scopo
poi d'improvviso piango un poco
e rido quasi fosse un gioco.

Se sento voci non rispondo
e vivo in uno strano mondo
dove ci son pochi problemi
dove la gente non ha schemi.

Non ho futuro né presente
e vivo adesso eternamente
il mio passato è ormai per me distante.

Ma ho tutto quello che mi serve
nemmeno il mare nel suo scrigno
a quelle cose che io sogno
e non capisco perché piango.

Non so che cosa sia l'amore
e non capisco il batticuore
per me una donna rappresenta
chi mi accudisce e mi sostenta.

Ma ogni tanto sento che
gli artigli neri della notte
mi fanno fare azioni non esatte.

D'un tratto sento quella voce
e qui comincia la mia croce
vorrei scordare e ricordare
la mente mia sta per scoppiare

E spacco tutto ciò che trovo
ed a finirla poi ci provo
tanto per me non c'è speranza
di uscire mai da questa stanza.

Sopra un lettino cigolante
in questo posto allucinante
io sogno spesso di volare nel cielo.

Non so che male posso fare
se sogno solo di volare
io non capisco i miei guardiani
perché mi legano le mani.

E a tutti i costi voglion che
indossi un camice per me
le braccia indietro forte spingo
e questo punto sempre piango.

Mio Dio che grande confusione
e che magnifica visione
un'ombra chiara mi attraversa la mente.

Le mani forte adesso mordo
e per un attimo ricordo
che un tempo forse non lontano
qualcuno mi diceva t'amo.

In un addio svanì la voce
scese nell'animo la pace
ed è così che da quel dì
io son seduto



e fermo qui








mercoledì 29 dicembre 2010



Per ricordare che sussurra?

decisa


ti faccio quello che vuoi

poi ritornare come estranei così?



di vista



che siamo diventati noi

di vista


adesso riconoscersi di vista

quasi per caso.


E rivederla in mezzo agli altri

lei sa come farsi guardare

sente i miei occhi e fa la protagonista

l'hai vista?

e chi tocca le sue spalle

noi di bista

chi si stringerà? al suo petto

dove sono morto io mille volte.



Di vista.



Uscire tra gli amici, vedere lei

e farsi presentare,

qualcuno sorridendo

"Vi conoscete?"

"Di vista"



di vista.



Ma chi sfiora le sue mani

e noi di vista

e cosa sente dentro

chi la stringe al posto mio mille volte.



Di vista




domenica 5 dicembre 2010




Solo perchè asciugo al cielo
lacrime che tu non vedi
credi che t’amo.

Solo perchè striscio il cuore
tra il casino che hai lasciato in piedi
credi che t’amo.

Ma dall’aspra scia di un treno
che va lontano,
saprai!

Come io vivrò
anche senza te
dove non lo so.

Ma mi porto via
fuori dal pianto
dove non lo so,

ancora non so.

Solo perchè un tuo sorriso
scioglie sale e sangue al vino
credi che t’amo.

Forse è vero, dormo male
e mi scordo di mangiare
eppure non t’amo.

Oggi ho le scarpe nuove
e vado via lontano,
vedrai!

Come io vivrò
anche senza te
dove non lo so.
Ma mi porto via

fuori dal pianto
dove non lo so.

E ci sarà il sole
e miele dal fiele
dove non lo so.

Ma ti faccio un esempio
per me l’amore è come un tempio
che ancora non so.

Ora non so.

I’ll never leave you.






sabato 4 dicembre 2010



La casa era giusto al confine tra il vento e la sete
un posto abitato da fate
e da poche altre forme di vita ugualmente concrete

vicino all'incrocio di un paio di strade sterrate
che senza motivo apparente si incontrano
e poi, disperate, ripartono
tristi, così come sono arrivate.

Comunque a qualcuno una volta saranno piaciute
se poi sono state abitate
qualcuno che fermo all'incrocio pensò:

"aspettiamo che arrivi l'estate"

l'estate da noi non è mica un periodo felice
che il caldo ti toglie la pace
la polvere copre ogni cosa
e ti spezza la voce, l'odore di verze marcite

la gente che passa ci guarda e prosegue veloce
ci osserva e prosegue veloce
magari saluta, ma sempre prosegue veloce

se almeno si vedesse l'autostrada
ci porterebbe senz'altro a una città
oppure proseguire ovunque vada
meglio
meglio che qua

la chiesa era uguale alle case, ma aveva una croce
e forse un po' più di vernice
ed un'unica luce fornita da fiaccole appese
imbevute di pece
fu lì che la vidi a braccetto col prete

era il 5 di aprile
e tirava una brezza che dava un colore alla quiete
e profumo di pane alle olive
lei pure mi vide
e forse sorrise
non sono sicuro, ma forse davvero sorrise
perché all'improvviso fu molto più forte l'odore del pane alle olive
la gente che passa ci guarda e prosegue veloce
ci osserva e prosegue veloce
magari sorride, ma sempre prosegue veloce

se almeno si vedesse l'autostrada
ci porterebbe senz'altro a una città

oppure proseguire ovunque vada
meglio
meglio che qua

a volte succede qualcosa di dolce e fatale
come svegliarsi e trovare la neve
o come quel giorno che lei mi sorrise
ma senza voltarsi e fuggire

vederla venirmi vicino fu quasi morire
trovare per caso il destino
e non sapere che dire

ma invece fu lei a parlare

"mi piace guardare la faccia nascosta del sole
vedere che in fondo si muove
dormire distesa su un letto di viole" mi disse

e a te cosa piace?

"mi piace sentire la forza di un'ala che si apre
volare lontano
sentirmi rapace, capace di dirti ti amo
aspettiamola insieme l'estate"

e intanto volevo sparire
pensando alle cose che avevo da offrire:

l'incrocio
la casa
la chiesa
la croce
l'incrocio-la casa-la chiesa-la croce
ed in più lo spettacolo atroce di tutta...
la gente che passa ci guarda e prosegue veloce
ci osserva e prosegue veloce

magari sorride,

ma sempre prosegue veloce





giovedì 2 dicembre 2010

è solo che........ mi persi.....



"ho letto la mail....piango....buona pasqua, sono a casa, è difficile, è molto difficile, splende il sole, ma nn dentro me, camminare e respirare la stessa aria è soffocante, quasi impossibile, affogando per respirare, ho saputo che a Firenze è arrivata una lettera per me senza il nome del mittente, è arrivata 5 min dopo la mia partenza....che sfiga...anche il tempo è contro di me.....il mio silenzio è immenso....il mio cuore sembra essere di pietra ma nn lo sarà mai fino in fondo...si è fermato....sanguina....ti osservo spesso...Mi manca terribilmente il mio libro...il mio Daniel, il mio julian...in treno l'ho letto tutto...gli altri mi osservavano piangere con un libro tra la mani...è stato ----è stato meraviglioso, lo rileggerò e lo custodirò....in un posto segreto...le mie confuse parole...questo modo di scrivere rispecchiano la mia guerra interiore........................

nn credere..................
io ci sono...e le mie consapevolezze sono ogni giorno sempre più tangibili....
a tratti mi odio....a tratti ti odio.........e solo tu puoi capire...nessun altro...

ti bacio....ti scruto"



mercoledì 1 dicembre 2010




"Ti troverò. Te lo prometto.
Se dovrò sopportare due secoli di purgatorio, duecento anni senza di te…
allora vuol dire che sarà la punizione che mi sono meritato per i miei crimini:

perchè ho mentito,
ucciso,
rubato e tradito.

Ma c’è un’unica cosa che ristabilirà l’equilibrio.

Quando sarò al cospetto di Dio,
ci sarà un’unica cosa che farà pendere la bilancia in mio favore,
contro tutto il resto…

Signore, mi hai dato una donna straordinaria e... Dio! io l’ho amata tanto."


"Lei è la donna che amo.
E' un arcipelago.
Un insieme di meravigliose isole
che io,navigando nelle loro acque, visito in tutte le loro delicate forme.

Di lei conosco ogni piccola sfumatura,
ogni minuscolo dettaglio.

Conosco i suoi silenzi,
la sua gioia.
I suoi mille profumi,
l'ombra dei suoi baci,
la carezza del suo sguardo.

Amo la rotondità della sua calligrafia.
La luminosità delle sue spalle nude
e il suo collo a cui ho sussurrato i miei più intimi segreti.

Sono incantato dalla capacità che hanno le sue mani di creare attimi di eternità dentro di me.

Adoro i territori dove mi conduce quando mi abbraccia,
territori che conosco pur non essendoci mai stato.

E nonostante tutta questa conoscenza
riesco ancora a emozionarmi e a regalarmi istanti di stupore.

Lo so: sono sdolcinato,
stucchevole e patetico
ma non posso farci niente.

Credo sia la conseguenza naturale di quando si incontra finalmente il piede che calza alla perfezione la scarpetta che tengo in mano da anni.

Quando penso che il corpo di una donna ha la capacità di generare un altro essere umano mi sento così piccolo.

Lei mangia e il suo corpo come un laboratorio crea una persona.

Come si chiama questo miracolo? Ah......donne.

C'è qualcosa di più bello al mondo che la donna non lo contenga già in uno sguardo?