Solo perchè asciugo al cielo
lacrime che tu non vedi
credi che t’amo.
Solo perchè striscio il cuore
tra il casino che hai lasciato in piedi
credi che t’amo.
Ma dall’aspra scia di un treno
che va lontano,
saprai!
Come io vivrò
anche senza te
dove non lo so.
Ma mi porto via
fuori dal pianto
dove non lo so,
ancora non so.
Solo perchè un tuo sorriso
scioglie sale e sangue al vino
credi che t’amo.
Forse è vero, dormo male
e mi scordo di mangiare
eppure non t’amo.
Oggi ho le scarpe nuove
e vado via lontano,
vedrai!
Come io vivrò
anche senza te
dove non lo so.
Ma mi porto via
fuori dal pianto
dove non lo so.
E ci sarà il sole
e miele dal fiele
dove non lo so.
Ma ti faccio un esempio
per me l’amore è come un tempio
che ancora non so.
Ora non so.
I’ll never leave you.
Questa tua poesia ha una forza incredibile, la forza della musicalità più schietta e profonda, la sfumatura nervosa delle grandi opere d'arte. Essa non è un semplice sfogo d'amor perso, non un qualunque, schietto bagno di sconsolata tristezza, no. Tu hai costruito un fiume. Hai sublimato la sofferenza e l'hai riassunta con grande abilità nel commovente simbolismo di qualche terzina impilata, di anafore apparenti ed inesistenti, nella danza morente dei fantasmi lievi di qualche ripetizione piazzata con maestria quasi istintiva; come una musica, come un delirio. Questa non è semplice poesia, questo è puro "trobar clus" dei tempi moderni. Questo è Dolore con la D maiuscola.
RispondiEliminaQuesto è il tipo di produzione sinestetica che ti entra nelle viscere e non le lascia più,mai più, facendo male anche male, a volte.
E te lo giuro, caro astronauta dell'arte...
Commuove.
Fabio.
[Scusa se ho scritto male, sono andato di cuore...]