lunedì 31 agosto 2009

metti una notte, prendi un sogno...


Entrambi, lui e lei, sapevano (in un certo senso ne erano coscienti in ogni momento della giornata) che quanto stava accadendo non poteva durare a lungo.

A volte il senso della morte incombente sembrava avere la stessa concretezza materiale del letto sul quale giacevano, e allora si avvinghiavano con una sorta di sensualità disperata, come un'anima dannata che afferra l'ultimo brandello di piacere quando l'orologio sta per battere l'ultima ora.

Vi erano però anche momenti in cui si illudevano non solo di correre alcun pericolo, ma che la loro felicità sarebbe durata per sempre.

Finchè restavano prigionieri di loro stessi, pensavano, non sarebbe successo loro niente di male.
Arrivarci era arduo e pericoloso.. ma quei pensieri erano un luogo sacro. Era la stessa confusione che aveva provato lui, nell'osservare la parte più interna dei suoi occhi. Gli era parso di poter entrare in quel mondo di vetro e aveva pensato che così facendo il tempo si sarebbe fermato.

Altre volte si abbandonavano, nella loro ansia di fuga ai sogni ad occhi aperti.

La fortuna li avrebbe assistiti ininterrottamente? Essi avrebbero continuato a portare avanti la loro storia segreta, così come facevano incontrandosi in quei posti sperduti e desolati....per tutta la vita?

O forse la vita sarebbe morta e loro due, ricorrendo a tutta una serie di sottili espedienti sarebbero riusciti a fuggire insieme o si sarebbe suicidati mano nella mano....

O sarebbero scomparsi..., si sarebbero cambiati i connotati in modo da non essere più riconoscibili, avrebbero imparato a parlare con un accento diverso, si sarebbero messi a lavorare in un posto ignoto, IN UN LUOGO INCERTO, e sarebbero vissuti in una stradina secondaria, senza essere mai scoperti.

Tutte sciocchezze!!!

Ne erano entrambi ben consapevoli.
Non c'era scampo!

Quanto all'unico progetto veramente realizzabile, il suicidio, non avevano alcuna intenzione di metterlo in pratica.

Tirare avanti giorno dopo giorno e settimana dopo settimana. dilatare il più possibile un presente che non aveva futuro.. sembrava a entrambi un istinto incontrollabile...


come fanno i polmoni....
che continuano a inspirare aria
finchè ce n'è!



AngS

sabato 29 agosto 2009

butterò questo mio cuore tra le stelle un giorno, giuro che lo farò




Ritornerei adesso da te,


proverei nuovamente a scavalcare la notte,


cercherei non pensare più ai miei incubi,


attraverserei le strade deserte, correndo come se fosse il primo giorno che ti ho vista.


I miei occhi a tratti dipendono dal tuo viso,

i tuoi occhi mi disarmano quando mi sento solo,

i nostri occhi hanno bisogno dei nostri occhi.


Ho tanta paura, credimi.


La paura di non sentire battere più il tuo cuore,

la paura di non avvertire questa spregiudicata sensazione in ogni angolo di questa vita..

la paura di diventare simile a paure che non voglio....


il tuo respiro, come vento caldo mi soffia sui pensieri..


le parole scritte, pensate e volute di questi giorni,

fanno da mosaico in una situazione che non capisco.


Parlami,

ti prego di parlarmi adesso,


adesso che mi sento terribilmente perso, ma cosciente.


Avverto il suono di quest’anni passati tra sorridere e sbuffare,

tra gioire e urlare forte contro il tempo…


il tempo…

il tempo che passa e ti cattura,

il tempo che ammalia e addolcisce,


il tempo di non accorgersene più che questo tempo forse è troppo poco.


Ammiro la mia forza..quella forza che mi permette di non annegare..

questa forza che mi permette di resistere a denti stetti.


ed è questa forza che m’imprigiona a te,

ed è questa debolezza che mi rende straniero in questa terra che conosco.


stretto con il cuore a tutto ciò che è tuo,

a tutto ciò che mi parla di te: continua a farlo

a tutto ciò che la tua mano ha toccato: mi ha toccato..

a tutto ciò che i tuoi occhi hanno visto: mi hai visto....


a tutto ciò che stiamo dividendo:........................




AngS


venerdì 28 agosto 2009

maledetta questa fatalità




Ho baciato in bocca la morte tesoro
e adesso non posso più guardarti
e nemmeno toccarti
il furbo l'ho fatto una volta di più
delle carte che ho in mano
e lo scherzo non scherza
col gioco e col fuoco

fuori, sì viviamo fuori
ma fuori davvero
ci fa paura di andare
fuori dagli uomini
fuori dal cielo
fuori non riesco neanche
a immaginarlo vero

E' più di una crepa
più di una bugia
più di una notte insonne
più di una malattia
in uno sbaglio solo
gli errori tutti della vita
e il prezzo è in banconota
di nostalgia infinita

fuori, sì viviamo fuori
ma fuori davvero
ci fa paura di andare
fuori dagli uomini
fuori dal cielo
fuori non riesco neanche
a immaginarlo vero

libri di poesia
alberi di Natale
figli che mancate
amici di limpide serate
di essere puro, di essere sincero
solo ritornare
ad essere normale
.


AngS

giovedì 27 agosto 2009



A cosa serve il mare,


quando correre su questa spiagga, libero,

di certo non fa bene ai miei pensieri.


Dimmi ora a cosa serve immaginarti,

ricordare di te ogni minimo dettaglio,

lontano dal corpo, incollato alla mia mente....


Se avessi la forza di essere diverso da come mi disegno,

se avessi un orgoglio ben tracciato in quest’asfalto rovente di fine agosto,


sarei di certo la persona che hai sempre sognato..


ma sognare è un lusso che a volte non ci è permesso,

e noi,

stelle indiscusse in questo cielo d’astri…


siamo noi e basta.


Come ti immagino ora, non lo puoi sapere.

Come ti desidero, ogni volta che respirare fanno i miei pensieri,

ancora non riesco a raccontarlo,


e mentre il tempo ci rende estranei ai nostri ricordi,

rimango sul ciglio di questa vecchia strada,

con nuvole e pioggia che ritornano ed essere vita e momenti vissuti.


Allontanarsi e facile…

riprendersi ciò che si perde....è una partita persa in partenza.


Dimmi tu cos’è l’amore,

spiegami come funziona il mondo,

perché non lo capisco….


allontanandomi da tutto quello che ti riguarda,

scacciando il pensiero fisso del tuo sorriso,

i tratti indiscussi dei tuoi occhi...


…ma scendere in fondo alle verità,

fa male più di uno squarcio in pieno cuore,

quando rosso sangue scende a tracciarmi il corpo, disegnando pensieri,

marcando assolute verità.


sarò io a uscire da qui?

sarai tu che non aprirai più questa porta?


Vederti far parte di questa vita,

mi migliora vivere in mezzo a gli altri,


ma non trovarti quando mi perdo tra questi labirinti della mente...

mi fa pensare che forse questo mondo non mi appartiene,


perché tu sei in questo mondo,


ed anche se lo percorrerei tutto per cercarti,

mi basterebbe ritrovarti per il solo guardarti.


Credo di aver smesso di credere ai sogni

perché sognare costa troppo,

e tornare da un viaggio è sempre troppo difficile.


Cado,

con fatica e senza lucidità mi tengo dritto a questi pensieri,

e mi auguro che tu non lo sappia mai veramente.


Le mie parole come musica assordante nelle pareti delle tue considerazioni,

i ricordi stessi,

che mai sbiadiranno,

come cornice di questi giorni unici e fluorescenti,


cammineranno come ombre alle nostre spalle,

respireranno piano....per non farci svegliare,

ma nel silenzio, quando l’oscurità della notte tende ad abbracciarci,

li…

sarà li che penseremo di non essere stati abbastanza insistenti alle nostre scelte,

penseremo che forse le paure sono state vincitrici dei nostri pensieri,


la vita poi si fa da sola,

e percorsi che nemmeno immaginiamo compiono il loro dovere,

anche se la tua strada, è appena iniziata.


Sarò al tuo fianco sempre e sempre tu non mi vedrai,


ti penserò per tenderti la mia mano,

ti cercherò per dirti che mai,

mai come te, alba di questa mattina,

mi confondi come il veleno che ho nelle vene,

come una passione mai consumata,

come la paura di dire "amore"..


e il male è figlio dell’amore,


e in amore ti fai male,


perché male è sognare,


sperare,


ricordarti,


aspettare,


un travaglio di sensazioni che solo il cuore ti potrà spiegare.







considerazioni:


ti chiedo scusa perchè:


per il modo di pretendere un qualcosa frutto di una volontà repentina e impossibile da reprimere....


ti vedo in difficoltà, inutile mentire.


una miscela di confusione che tende a cercare di capire e percorrere una strada...

una strada che è questa. punto.


e allora ti chiedo scusa perchè...


perchè dovresti comprenderti,

dovresti comprendermi...


ma non sforzarti mai nel farlo....



sii quella che sei...


sii quello che senti.



AngS


martedì 25 agosto 2009

con che cuore...




Straziato,

Deluso e stanco, come schiavi in catene...

si aggira il cuore silenzioso, dimostrando poco.

Questa notte è passato sotto casa.... l'ho visto dalla mia finestra arancione...

Il buio sembrerebbe non fargli paura,
eppure non è la prima volta che mi accorgo di lui.

Parlargli spesso vorrei,
interrogarlo,
ascoltare i suoi silenzi...

ma lui, vestito di nero odio, si lascia sfuggire...
e continua a cercare.

Ci sono momenti nella vita dove dentro di me difficilmente mi so controllare,
emozioni che si mischiano, accecando la ragione,

fermarmi vorrei, ma è un pensiero attaccato a una stella troppo lontana...

..e questo il cuore lo sa....

ma lui cerca, ...questa notte è diversa,
veleni ammalianti come occhi, gli fanno da strada.

Vorrei guardare insieme te un tramonto capace di confondermi,
mischiare i colori dei nostri occhi con frammenti di lacrime e sorrisi,

solo per sentire la tua voce raccontare..

..raccontare di due stranieri che si persero un giorno nel paese più bello che il mondo possiede..

..quello dei sogni.


Viaggiare e facile, lo sanno fare tutti.

il bello è viaggiare in questo presente che ci guarda e sembra non capire.


Se un tappeto di stelle cadrebbe sotto i miei piedi,
lo percorrerei disarmato,
nella speranza di raggiungerti.

Respiro lento,
il cuore altrove,
radici di pensieri che avvolgono parole...

e questa musica che mi incendia le vene,
in questo pomeriggio caldo d'agosto,
dove nulla vorrei,
tranne che vedere confonderti tra gli elementi di questa vita,
che accende le luci come una ruota panoramica...



Il lamento che io sento,
e quello che questa sera, immerso di rosso, non mi fa dormire.

La mattina presto,
mi ritrovo a camminare guardando l'alba...

insieme parliamo...


Le racconto di qualcuno...

Le racconto del cuore...


Parlo di Lui.



AngS





sabato 22 agosto 2009

distanze
(luogo incerto)



Questo Blog sta diventanto un campo di raccoglimento pensieri/sparsi, un luogo incerto, un vicolo buio dove si spaccia furtivamente merce sconosciuta: sensazioni, stati d'animo, ira, irrascibilità, maledetta incostanza....(maledetto me).

il tempo sbriciola questi giorni nuovamente in bilico dentro di me.... se potessi scrivere un finale per dare una conclusione a questa mia pazzia, lo farei precisamente come sussurrano spesso i miei sogni, volare dal 90simo piano di un palazzo infinito sche sfiora con le unghie un cielo color vaniglia.

Colmare le distanze.... come nei miracoli.
le Distanze....

Distanze imposte da questi giorni che "piangono burbon", distanze ovunque, come una legge imposta da una corte marziale, distanze che scendono qui, distanze tra un piano e l'altro di questo posto, alchimie trasportate da una scrivania all'altra, distanze tra la mia casa e la tua, tra chilometri percorsi in macchina che ci allontanano e ci avvicinano. ogni giorno.

Distanze, perchè si può vivere solo di questo,

vicini e lontani,

giorno dopo giorno,

agosto dopo agosto,

e vorrei che non fossi venuta mai qui, aprendo la porta con i tuoi occhi verde nocciola,

un infinito perenne tra silenzi e similitudini, tra fantasie e mancate realtà.


perchè?
perchè sappiamo benissimo le ragioni di questi perchè?

l'infinito sceglie sempre la sua lacrima,
scende silenziosa e percorre disegni astratti sul mio volto, e sul tuo che legge parole scritte in una notte d'estate dove ho combattuto da solo contro il diavolo del mio inferno.


Se decidessi REALMENTE la strada da percorrere,
sicuramente sarei più vivo di oggi,
ma perderei per strada i pezzi di un'intera vita

percorsa per ricostruirmi.





"Nei miei sogni muoio ogni volta
Quando sveglio la mia mente caleidoscopica
Non intendevo ferirti
Non ho mai voluto mentire


Dì la verità, non mi hai mai voluto
Dimmi


Nei miei sogni
sono sempre geloso

Quando mi sveglio
esco fuori di testa


Esco fuori di testa
"





se potessi scrivere un finale per dare una REALE conclusione a questa mia pazzia,
lo farei precisamente come sussurrano spesso i miei sogni:
volare dal 90simo piano di un palazzo infinito sche sfiora con le unghie un cielo color vaniglia.



immaginato e voluto da

AngS




giovedì 20 agosto 2009

scompari, Campari!






una serata tra amici,
una distesa immensa di alcolici e cibarie varie,
totale assensa di buon senso e pregiudizi,
orologi nascosti,

risultato:

un forte mal di testa...
un forte mal di pancia....

sensazioni scomode e indisponenti.

sono assente ed ostile verso il mondo oggi.

Occhiali neri,
Sorrisi Ridotti a tratti assenti,
Umore nascosto nel porta Euro....

Dichiaro solitudine a tasso Zero,
Dichiaro ostilità verso tutti, sopratutto quelli che conosco.

Dichiaro i cazzi mei.

Ora faccio una telefonata,
e me ne torno a dormire.


(fanculo all'estate).


AngS

mercoledì 19 agosto 2009

è solo che, mi persi.




Invece di andarmene da qui

piuttosto che
lasciarti ancora la soddisfazione

decisi di cambiare totalmente la mia posizione

è solo che
mi persi

E ancora ieri

consideravo che

se tu non c'eri io..
però è un pensiero inutile

ma sì ma sì lo so qual era il modo esatto
per riavere tutto

è solo che
mi persi

E poi chissà

ognuno ha il suo piccolo razzo
lanciato nel blu dello spazio
con dentro frammenti di sé

eh già

Ma sì ma sì lo so che avrei dovuto
prenderti e sfidare il mondo

è solo che
mi persi

Ma sai che c'è

che se ognuno ha il suo piccolo razzo
io devo aver perso il contatto

e adesso perdonami se



mi è rimasta soltanto
la parte peggiore di me

lunedì 17 agosto 2009


prigioniero di questi giorni, i miei.
(parole spedite)





Dimmi cosa succede nel tuo mondo,

correggi la rotta per un solo secondo,


togli la maschera a questi silenzi,

dimmi a cosa pensi…


Credo sia il momento di dare un nome a questa verità,

dare un senso a questo mio dolore denso.


Rispetta questa esplicita richiesta

e riemergi dal profondo,


vienimi incontro…..

non essere te stessa……


smetti di sorridere per un solo momento,

non guardare la tua vita,

interrogati dentro,


non far finta che nulla sia successo….


ci deve essere un senso,

un maledetto e stupido senso..


una risposta..


alle mie lunghe notti…

a questi sogni lucidi…

ai respiri ridotti….


questi pensieri che mi legano al tuo volto…


una miscela di lacrime, pioggia, profumo di vaniglia e speranza.....

la mia prigione e in questa stanza….


prigioniero dei giorni,

prigioniero di me stesso,

prigioniero di un’immagine di te,

di un ricordo mai sbiadito,

e da uno sguardo, ora, mi sento tradito…


e vorrei morire.


Ti prego Liberami,

Rispondi,


ti prego…

non tenermi sospeso,


non giocare con questi sogni.



Rifletti attentamente alle fatiche del mio cuore…

grida se hai voglia di farlo,

osserva e vai oltre alle sfumature di ogni colore…


e piangi, se pensi sia giusto..


ma non allontanarti!

Rispondi!


chiarisci questo modo di comportarti!


Legami alle stelle: ti guarderò mentre dormi.

Legami al tuo cuore: lo terrò caldo nelle notti d’inverno.


Fammi perdere nella tua anima: ci ritroveremo li…. ed il presente cambierà nome.


Fatti amare da un uomo che conosce il volto dell’amore…

e l’amore ha il tuo volto….


Immagino che ti guardo, è osservo il mio presente.


ma la forza mi scivola via ……. la perderò a breve…..


Perdonami se non sono come mi desideri.

Perdonami perché sono me stesso.

Perdonami perché la vita cambia.




È già cambiata.




AngS

domenica 16 agosto 2009

sole del buco nero



Nei miei occhi

Indisposti

Mascherati

Come nessuno sa

Nasconde il viso

Sta il serpente
E il sole

Nella mia disgrazia

Caldo bollente
Puzzo estivo

Fra il nero
Il cielo sembra morto

Chiama il mio nome
Fra la crema

E ti sentirò
Grida ancora

Sole del buco nero
Non verrai

A lavare via la pioggia?

Sole del buco nero
Non verrai?
Non verrai?

Balbettando
Freddo e umido

Ruba il vento caldo
Stanco amico

Sono passati i tempi
Per gli uomini onesti

E a volte
Troppo lontano
Per i serpenti
Nelle mie scarpe

Un sonno che cammina
E prego di mantenere la mia giovinezza

Paradiso manda
Via l'inferno

Nessuno canta più come te

Appendi la mia testa
Annegata di paura

Finché
Scompari



venerdì 14 agosto 2009

sei l'angelo che poi mi curerà




Lascia che tutte le mie memorie insieme
mi cadano addosso,
mi cadano addosso.

Lascia che queste due vecchie pareti ammuffite
mi crollino addosso,
mi crollino addosso.

E da qui,
su questa tela,
dipingo le mie ombre ormai da sempre...
colline del tutto diverse.

Non spegnere la luce, adesso, sai perché?
Ho un cielo dalle mille ombre dentro me.

Non credere che questo sia semplice,
sei l'angelo che poi mi curerà.

Lascia che queste mie nubi ingrossate d'acqua
mi si svuotino addosso,
si svuotino addosso.

Lascia che i piedi su questo tappeto di terra
sprofondino adesso,
sprofondino adesso.

E da qui,
su questa tela,
dipingo le mie orme ormai da sempre...
figure ogni giorno diverse.

Non spegnere la luce, adesso, sai perché?
Ho un cielo dalle mille ombre dentro me.





Non credere che questo sia semplice,
sei l'angelo che poi mi curerà.