venerdì 15 aprile 2016

ed io che cosa sono





messaggio in pieno mattino:

- Bro, cazzo ascoltala, e tua!!!! - 



play:



"Sono un’onda in un lago, 
una montagna al largo

so disegnare su un foglio 
con le parole

sono acqua e fuoco 
mi contraddico 
me lo consento

sono una casa a cielo aperto

sono una valigia piena 
in una valigia più grande

un bambino all’acquario 
visto dallo squalo

sono l’ultimo ballo 
prima dell’addio

sono come sono 
(un po’ cambiato)




e tu come ti senti, 
che cosa sei?






Siamo filosofi operai
faccendieri disperati
cinghiali incazzati

ed io non sono un uomo
(almeno non ne sono sicuro)



Sono una foto ricordo 
che non ho vissuto

una storia allegra 
con un finale aperto

sono un vino annacquato 
ma di nascosto

sono o non sono io 
non l’ho mai capito


sono un Pinocchio appeso 
in una Fiat Punto

oppure un pesce rosso 
molto affezionato

sono in coda all’ingresso 
e non so se entro

sono un bosco
 in pieno centro



Siamo filosofi operai
faccendieri disperati
cinghiali incazzati

ed io non sono un uomo

(almeno non ne sono sicuro)"





- Grazie Zio, tu mi conosci per davvero - 






venerdì











mercoledì 13 aprile 2016

comunque vada




Comunque vada darò un sorriso al niente 
o ruberò al vento un'acqua di silenzio 

amerò le mani tese sui capelli
i pugni in testa 
il buio ingiusto della mia malinconia 

Malgrado tanto
 io sciolgo ancora idee 
come lacci di scarpe
 inutile follia 
non aver badato al mio starnuto 
al chiasso 
dei suoi panni stesi 
e l'alba rigida nei corridoi 


Futilità sospesa scontami il perdono 
ho una dignità di schiuma pronta a soffocare 
è solo un mio trambusto personale 
una pausa insolita 
ed incerta come l'idiozia 


Curiosità lontana torna fra i pensieri 
come giovani farfalle provano le ali 
sconnetto me da tutto 
e tutti si sconnettono 


e mi merito un applauso 
dipinto d'incoscienza 








martedì 12 aprile 2016

fumodenso



l'altra sera, parlandomi di sé e dei suoi progetti nel futuro prossimo, una persona mi ha detto: "i'm not done with this world yet". 

Questa frase mi ha dato da pensare. 

"To be done" vuol dire, letteralmente, "essere stanchi", nel senso di "essere stufi", di gettare la spugna mentre si sta facendo qualcosa perché quel qualcosa non ci ripaga. 

Ho iniziato a chiedermi se per caso non fossi stanco io. mi sono risposto in maniera quasi automatica: -lo sono-. Ma nel credere in qualcosa, forse del tutto non lo sarò mai.


Se la tua indole è dare qualcosa di buono, fare qualcosa di importante per se stessi e per qualcuno, nessuna delusione sarà in grado di cambiarla. una volta caduta da una scala, poggerai il piede sul primo piolo di un'altra, e lo sai che potresti cadere anche da quella, ma non t'importa. l'amore è, in un certo qual modo, una questione di furbizia: devi essere abbastanza scaltro da capire qual è la scala più forte, quella che sa reggerti, che vale la pena essere scalata. devi capire in chi investire il tuo amore. ma non devi smettere di amare.


In questo senso, so che, forse, non ne uscirò deluso. nessuna scala mi convincerà che non vale la pena scalarne un'altra. perché ogni scala è diversa da qualunque altra, ma tutte ti porteranno più in alto. a vedere e a capire qualcosa che se non avessi intrapreso quella salita non avresti mai visto e capito.


E quindi, alle porte del mattino.. sono qui, a farmi sorregge da un gradino, mentre l'aria fresca preme sul mio volto, e trattengo il fumo nei polmoni quanto basta, rilasciandolo lentamente. Chiudo gli occhi. Piedi scalzi.

Scale promettenti, più o meno forti chissà. 

ma che mi porteranno sicuramente almeno un gradino più in alto di quella miseria alla quale mi avrebbe condannato la paura di cadere ancora.

Abbiate il coraggio di credere al vostro cuore, nelle persone che gravitano intorno alla vostra anima, nella loro bontà, nella loro nobiltà d'animo, alla verità negli sguardi, alla potenza delle parole, dei respiri, dei movimenti stretti.. dei battiti densi del cuore, nelle attese che generano attese, nel silenzio di un tramonto, nel canto del mare, nel "siamo tutto questo, in questo mondo avverso".

.....

Perché l'Amore, l'Amore assoluto,       è anche questo. 


soprattutto questo.




mercoledì 6 aprile 2016

saluto l'inverno





immaginare la Pioggia.

Questa mattina immaginavo dei tuoni accompagnare l'arrivo dell'alba.
Rumori in lontananza muovevano la terra.

La pioggia come epilogo.
Il mio sguardo rivolto verso la finestra, ad osservare lacrime di cielo scivolare lentamente.

La pioggia,
un piccolo sorriso sulle mie labbra, quasi a dimostrare lentamente un saluto…, l’ultima rappresaglia di un inverno ormai lontano da me.

Se ogni goccia si associasse ad un mio pensiero…. Inonderei questa realtà apparente, fatta di tante domande, tanti perché…. e alcune risposte.

Ho pensato a me,
alla mai banalità delle mie azioni,
all’incoscienza che mi porto dentro,
a quello che sono! Una confusa coerenza con la mia anima.

pensavo all’insostenibile pesantezza delle parole, legate a gesti, legate ad azioni precise; Pensare ha fatto sempre parte di me, non potrei permettermi di non farlo, costruire strade di pensieri e percorrerli con la velocità di chi sa vivere emozionandosi continuamente…

Sarò magari confuso, sarò anche disorientato e sbilanciando dai sensi, avrò anche la vista annebbiata, come qualcuno mi ha scritto ieri in un messaggio, ma la pura certezza e che rimango costantemente me stesso…. E questo mi basta.

Quando i mondi si incontrano,
si guardano e si avvicinano,
poi si studiano e si annusano,
per infine toccarsi e poi unirsi…

si dilatano….. si confondono….e poi è guerra.

Cercano di allontanarsi,
ma chi ha già combattuto in amore sa bene che è impossibile farlo….
Per il dispendio di sentimenti,
per le ragioni del cuore,
del corpo stesso…

si può anche immaginare una pace,
un respiro profondo,
uno sguardo verso una nuova vita…

ma le premeditazioni qui contano ben poco.
La realtà può assumere volti nuovi e diversi,
e gli occhi poi non mentono mai.

E le parole assumo sempre un determinato peso.
Quel peso dettato dal proprio vissuto,
da quella differenza generazionale che potrebbe sfocarne il significato.
Il peso dentro di me, potrebbe essere ben diverso dal peso che avverti dentro di te…., per il significato che ho dato alla mia vita, per come ho deciso di viverla, e per la volontà di dare importanza ad ogni singolo gesto e pensiero.

So bene chi sono.
Anche questi tuoni lo sanno,
la pioggia mi conosce bene, acqua che scivola e si adatta, ovunque.

Dovrei scivolare e adattarmi, anche se non mi appartiene.
Mi riesce talmente difficile, immaginare di aver abitato un corpo, registrando in me, i respiri della passione, della sregolatezza, del contatto delle mani, dalla fusione degli occhi….
E poi aver detto…. Quello che si è detto.

E l’età qui conta ben poco….. emozionato come un ragazzino che nasconde il suo diario sotto il banco di scuola, ma adulto quanto basta per non sentire nemmeno un briciolo di vergogna…..

La differenza sta nel assumersi il senso delle parole…..
Potrei aprire una finestra o un portone, ed affacciarmi nell’ignoto che appartiene soltanto alla semplice volontà di cambiare rotta e direzione….

Potrebbe avere un senso,
e probabile che: darò un senso alla mia vita.
Ma mentire o tentare di far finta di nulla, ora, non servirebbe a niente….

Ho detto che non finirò mai di capire l’amore, è vero.
Perché l’amore non si limita al senso della parola stessa…. E questa pioggia che immagino battere forte contro le cose e contro le case…. mi ricorda semplicemente che l’amore è un viaggio senza destinazione senza nessuna meta precisa, è un colpo di vento all’improvviso, e il mutare indistinto del corpo e della mente….. un tunnel infinito, un labirinto incantato,

nessuna uscita di sicurezza,,,,,
nessun modo per scappare a questa pioggia che adesso inonda anche i miei pensieri.

Leggo queste frasi e riconosco il mio volto,
lo stesso riflesso nello specchio del bagno questa mattina, con addosso i pantaloni di tuta grigi ed una maglietta strappata,


mi guardavo,
precisi, i tratti del mio viso.
e pensavo:



so bene chi sono”
E saluto l’inverno.





martedì 5 aprile 2016






Il mare è gonfio come un mal di testa
E la notte fa male.
Due amanti sono stesi senza lenzuola nel loro letto
E il giorno sta cominciando.

Nei giorni di pioggia 

andiamo fuori a nuotare
Nei giorni di pioggia, 

nuotano nel suono,

Nei giorni di pioggia 

andiamo fuori a nuotare.

Sei sempre nella mia testa 
So che non è abbastanza
Se il cielo si apre
Ci deve essere un modo di tornare
Ad amare 

e solo amare.


Tempesta elettrica


Fa caldo come all'inferno in questa stanza
Certo il tempo cambierà presto,
L'aria è pesante, pesante come un camion
Spero che la pioggia lavi via la nostra sfortuna

Se il cielo si apre
Ci deve essere un modo di tornare

Ad amare 


e solo amare.




sabato 2 aprile 2016

venerdì 1 aprile 2016




Lei è qua, falsità come, radioattività 
Che mentre c'è da osare 
Uccide lo spettacolo carnale 
E l'anima brucia più di quanto illumini 
Ma è un addestramento mentre attendo 

Che io m'accorga che so respirare 
Che sei il mio sovversivo 
Mio sovversivo amore 
Non c'è torto o ragione 
E' il naturale processo di eliminazione 

Forse se, forse se, porta ad esitare 
Io vengo dall'errore, uno solo 
Del tutto inadatto al volo 
E anche se vedo il buio, così chiaramente 
Io penso la bugia affascinante 

E non mi accorgo che so respirare 
Che sei il mio sovversivo 
Mio sovversivo amore 
Non c'è torto o ragione 
E' il naturale processo di eliminazione 

Lei è qua, lei è qua come, radioattività 
Che mentre c'è da osare, 
Uccide lo spettacolo carnale 
Cinque pianeti, tutti nel tuo segno 
Il fallimento è un grembo e io ti attendo 

Mentre ti scordi che puoi respirare 
Che sono il sovversivo 
Tuo sovversivo amore 
Non c'è torto o ragione 

E' il naturale processo di eliminazione