Entrambi, lui e lei, sapevano (in un certo senso ne erano coscienti in ogni momento della giornata) che quanto stava accadendo non poteva durare a lungo.
A volte il senso della morte incombente sembrava avere la stessa concretezza materiale del letto sul quale giacevano, e allora si avvinghiavano con una sorta di sensualità disperata, come un'anima dannata che afferra l'ultimo brandello di piacere quando l'orologio sta per battere l'ultima ora.
Vi erano però anche momenti in cui si illudevano non solo di correre alcun pericolo, ma che la loro felicità sarebbe durata per sempre.
Finchè restavano prigionieri di loro stessi, pensavano, non sarebbe successo loro niente di male.
Arrivarci era arduo e pericoloso.. ma quei pensieri erano un luogo sacro. Era la stessa confusione che aveva provato lui, nell'osservare la parte più interna dei suoi occhi. Gli era parso di poter entrare in quel mondo di vetro e aveva pensato che così facendo il tempo si sarebbe fermato.
Altre volte si abbandonavano, nella loro ansia di fuga ai sogni ad occhi aperti.
La fortuna li avrebbe assistiti ininterrottamente? Essi avrebbero continuato a portare avanti la loro storia segreta, così come facevano incontrandosi in quei posti sperduti e desolati....per tutta la vita?
O forse la vita sarebbe morta e loro due, ricorrendo a tutta una serie di sottili espedienti sarebbero riusciti a fuggire insieme o si sarebbe suicidati mano nella mano....
O sarebbero scomparsi..., si sarebbero cambiati i connotati in modo da non essere più riconoscibili, avrebbero imparato a parlare con un accento diverso, si sarebbero messi a lavorare in un posto ignoto, IN UN LUOGO INCERTO, e sarebbero vissuti in una stradina secondaria, senza essere mai scoperti.
Tutte sciocchezze!!!
Ne erano entrambi ben consapevoli.
Non c'era scampo!
Quanto all'unico progetto veramente realizzabile, il suicidio, non avevano alcuna intenzione di metterlo in pratica.
Tirare avanti giorno dopo giorno e settimana dopo settimana. dilatare il più possibile un presente che non aveva futuro.. sembrava a entrambi un istinto incontrollabile...
A volte il senso della morte incombente sembrava avere la stessa concretezza materiale del letto sul quale giacevano, e allora si avvinghiavano con una sorta di sensualità disperata, come un'anima dannata che afferra l'ultimo brandello di piacere quando l'orologio sta per battere l'ultima ora.
Vi erano però anche momenti in cui si illudevano non solo di correre alcun pericolo, ma che la loro felicità sarebbe durata per sempre.
Finchè restavano prigionieri di loro stessi, pensavano, non sarebbe successo loro niente di male.
Arrivarci era arduo e pericoloso.. ma quei pensieri erano un luogo sacro. Era la stessa confusione che aveva provato lui, nell'osservare la parte più interna dei suoi occhi. Gli era parso di poter entrare in quel mondo di vetro e aveva pensato che così facendo il tempo si sarebbe fermato.
Altre volte si abbandonavano, nella loro ansia di fuga ai sogni ad occhi aperti.
La fortuna li avrebbe assistiti ininterrottamente? Essi avrebbero continuato a portare avanti la loro storia segreta, così come facevano incontrandosi in quei posti sperduti e desolati....per tutta la vita?
O forse la vita sarebbe morta e loro due, ricorrendo a tutta una serie di sottili espedienti sarebbero riusciti a fuggire insieme o si sarebbe suicidati mano nella mano....
O sarebbero scomparsi..., si sarebbero cambiati i connotati in modo da non essere più riconoscibili, avrebbero imparato a parlare con un accento diverso, si sarebbero messi a lavorare in un posto ignoto, IN UN LUOGO INCERTO, e sarebbero vissuti in una stradina secondaria, senza essere mai scoperti.
Tutte sciocchezze!!!
Ne erano entrambi ben consapevoli.
Non c'era scampo!
Quanto all'unico progetto veramente realizzabile, il suicidio, non avevano alcuna intenzione di metterlo in pratica.
Tirare avanti giorno dopo giorno e settimana dopo settimana. dilatare il più possibile un presente che non aveva futuro.. sembrava a entrambi un istinto incontrollabile...
come fanno i polmoni....
che continuano a inspirare aria
finchè ce n'è!
AngS
che continuano a inspirare aria
finchè ce n'è!
AngS
il segreto della felicità non è acchiapparla ma farla durare...
RispondiEliminaoppure come direbbe Calvino : tutto ciò che non è inferno e farlo durare...
ciao !
Semba strano, ma questo mi ricorda non tanto me stessa quanto sfoghi ascoltati cercando di trovare le parole giuste per consolare...
RispondiEliminasi sono imprigionati da soli, attimo dopo attimo, illudendosi.. ridicoli, non ha senso vivere così, proprio non ce l'ha.
RispondiElimina(ho messo una canzone sul mio blog, apro qui...e anche tu ce l'hai nel lettore;), bella coincidenza)