venerdì 2 aprile 2010

vinile spento




Perché non riesco a dimenticare….?


Vedo un’ intero anno compiere un giro,

e la mia mente è un vinile usurato dal tempo.


Stridule note arruffate e sbiadite,

rendono viva una melodia opaca e stonata,

ma non ancora domata dalla sofferenza.


Potrei bendarmi gli occhi,

potrei far finta di niente,


Potrei guardare altrove,

se solo il vento portasse via

sensazioni scomode e ormai strette.


La dimenticanza è come un vestito da cucirsi addosso,

impossibile adattarsi,

impossibile farne a meno,


impossibile giudicare la mia anima corrotta,

indecifrabile il mio comportamento.


Sarebbe come non ammettere

di esser cambiato

quando ogni secondo muta travolgente l’eco

di un pensiero che soffoca nel deserto.


Ho lacrime che mi guardano,

e pupille che mi pensano,


ho pensieri stonati che mi giudicano,

ho silenzi interrotti che lamentano…


lamentano una condotta sfalsata,

tra le rovine disperse in un ricordo di me stesso.


Prima, forse, ero uguale anche adesso…


adesso che il cemento diventa tale,

da togliere un respiro traverso,


attraverso quello stretto confine tra la realtà

ed un mondo sommerso,


sommerso da cosa…

non ricordo più.


Ma dimenticare non posso,

questo diavolo che dilaga,

bestemmia,

incoraggia,


una figura scarna,

di un’ uomo ancora troppo perplesso.




Angs


1 commento:

  1. non so se conosci questo poeta:

    gabriel zaid
    Se t’immergessi in una vasca,
    vedrei il volume che sposti.
    Se ti appendessi da un piede,
    fino a che punto sei un peso.
    Sono perplesso perché sei.
    Perché sei questo. Questo e più di questo.
    Ti capirò finalmente?
    Ti mordo e riesco a strapparti solo un grido.
    Ti stringo e voli in una risata.
    Dove è l'anima, si chiedono i chirurghi?
    Chi sei tu, dico io?
    Caddi a capofitto nei tuoi occhi.
    Non avevano fondo.

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