martedì 15 giugno 2010




Bene,
se mi dici che ci trovi anche dei fiori in questa storia,

sono tuoi


ma è inutile cercarmi sotto il tavolo,
ormai non ci sto più

ho preso qualche treno,
qualche nave,
qualche sogno,

qualche tempo fa


Ricordi che giocavo coi tuoi occhi nella stanza,
e ti chiamavo mia,

e inoltre la coperta all'uncinetto,
c'era il soffio della tua pazzia

e allora la tua faccia intimidita
ricordava tutto quel che ho.


E adesso puoi richiuderti nel bagno
a commentare le mie poesie

però stai attenta a tendermi la mano,
perché il braccio non lo voglio più

mia madre è sempre lì che si nasconde dietro i muri
e non si trova mai

e i fiori nella vasca sono
tutto quel che resta e quel che manca,

tutto quel che hai

e puoi chiamarmi ancora amore mio


E qualche volta aspettami sul ponte,
i miei amici sono tutti là

con lunghe sciarpe nere ed occhi chiari,
hanno scelto la semplicità

se Lui si sporge verso l'acqua sono solo fatti suoi


E ancora mille volte,
mille anni,

ci scommetto,
mi ringrazierai

per quel sorriso ladro e per i giochi,
i mille giochi che sapevi già

e ancora mi dirai
che non vuoi essere cambiata,

che ti piaci come sei


Però non mi confondere con niente e con nessuno,

e vedrai...

niente e nessuno ti confonderà



soltanto l'innocenza nei miei occhi,
c'è nè già meno di ieri,

ma che male c'è

le navi di Pierino erano carta di giornale,

eppure vedi,
sono andate via

magari dove tu volevi andare
ed io non ti ho portato mai


e puoi chiamarmi




ancora amore mio





1 commento:

  1. l'ho letta e riletta

    non riesco a non pensare a quel pontile in quel pomeriggio di Novembre, a quel saluto divenuto addio

    grazie AngS riesci sempre a trasportarmi lontano

    RispondiElimina

...qualsiasi parola ha sempre un valore...