sabato 26 giugno 2010





L'avevi creduto davvero che avremmo parlato?

L'avevi creduto davvero
o l'avevi sperato soltanto?

Ma che tempo, e che elettricità.

Ma che tempo che è,
e che tempo che sarà.

Ma che tempo farà,
non lo vedi che tuona?

Non lo senti che tuona già?
Non lo senti che tuona?

È lontana
però, sembra già più vicina,

questa musica che abbiamo sentito già.

Babbo c'è un assassino, non lo fare bussare.
Babbo c'è un indovino, non lo fare parlare.
Babbo c'è un imbianchino, vestito di nuovo,

c'è la pelle di un vecchio serpente
appena uscito da un uovo.

E c'è un forte rumore di niente,
un forte rumore di niente.


L'avevi creduto davvero che avremmo parlato d'amore?

L'avevi creduto davvero
o l'avevi soltanto sperato col cuore?

Gli occhi oggi gridano agli occhi,
e le bocche stanno a guardare

e le orecchie non vedono niente
tra Babele e il Villaggio Globale.

Babbo c'è un assassino, fallo passare,
babbo c'è un indovino, fallo parlare.
Babbo c'è un imbianchino, vestito di niente,

c'è la pelle di un vecchio serpente




E c'è un forte rumore di niente,

un forte rumore di niente.




1 commento:

  1. riesci sempre ad evocare atmosfere passate, vecchi ricordi indelebili, sensazioni che si rincorrono. Davvero emozionante

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...qualsiasi parola ha sempre un valore...