mercoledì 27 ottobre 2010



L'alba,
la barba,
la curva della gola,
rasoiate che sono orli di gonna.

La luce ha ancora sonno
ma si da' un tono da ostetrica che è urgente.

Apre gli occhi sul mondo partoriente
ed è a disposizione
l'alba,
la barba,
presa con le buone.

Offrire la gola al tocco leggero,
l'alba
la lanolina candida
gli uccelli appostati nell'aria,
come i chiodi senza quadri, alle pareti;

ed è ancora mattina.

I pesci
i pori,
cosa succederà alla ragazza,
vede i colori
con le corna come i tori;

le corna curve sono due ferventi trafficanti a
bassa voce
sotto la croce,
nel loro dialetto antico,
nel loro diletto pratico,
che la vogliono fare bollire,
che la vogliono suonare,
appesa al campanile.

Che la vogliono ricoprire di cioccolata,
che la vogliono servire in bocca,
ad una bocca sterminata di forno:
che cosa le tocca,
sentire che cosa.

Allora ricordarsi di fare delle pose
delle fotografie:
che possono sempre servire,
e non se ne parli più.

Gesù,
che non se ne parli più
Gesù,
ed è ancora mattina,
tutti sono pronti a bere qualcosa;

e poi si riprende fiato,
per fare le bolle acustiche.
Che la vogliono olio e limone;
che la vogliono aggiustare:

entriamo in un portone...

Che la vogliono un po' scoperta
per accertare;

che la vogliono nell'ascensore,
per implorarla da che piano a che piano,
acquetta,
fuochino;
la gloria all'ottavo.


che cosa le tocca,
sentire che cosa.



1 commento:

...qualsiasi parola ha sempre un valore...