martedì 7 febbraio 2012




Che il bello e l'incantevole
Siano solo un soffio e un brivido, 

che il magnifico 
entusiasmante amabile non duri: 

nube,
 fiore, 
bolla di sapone,
fuoco d'artificio e riso di bambino,
sguardo di donna nel vetro di uno specchio, 

e tante altre fantastiche cose,
che esse appena scoperte svaniscano, 

solo il tempo di un momento
solo un aroma, un respiro di vento,
ahimè lo sappiamo con tristezza. 


E ciò che dura e resta fisso
non ci è così intimamente caro: 

pietra preziosa con gelido fuoco,
barra d'oro di pesante splendore;

le stelle stesse, innumerabili,
se ne stanno lontane e straniere, 
non somigliano a noi 

- effimeri-, non raggiungono il fondo dell'anima. 


No, il bello più profondo e degno dell'amore
pare incline a corrompersi,
è sempre vicino a morire, 

e la cosa più bella, le note musicali,
che nel nascere già fuggono e trascorrono, 

sono solo soffi, correnti, 
fughe circondate d'aliti sommessi di tristezza 

perché nemmeno quanto dura un battito del cuore
si lasciano costringere, tenere;
nota dopo nota, appena battuta
già svanisce e se ne va.


Così il nostro cuore è consacrato
con fraterna fedeltà
a tutto ciò che fugge
e scorre,
alla vita,

non a ciò che è saldo e capace di durare.


Presto ci stanca ciò che permane,
rocce di un mondo di stelle e gioielli, 

noi anime
bolle di vento e sapone
sospinte in eterno mutare. 

Spose di un tempo, senza durata,
per cui la rugiada su un petalo di rosa,
per cui un battito d'ali d'uccello
il morire di un gioco di nuvole,
scintillio di neve, arcobaleno, 

farfalla, già volati via, 


per cui lo squillare di una risata,
che nel passare ci sfiora appena,

può voler dire festa o portare dolore. 



Amiamo ciò che ci somiglia,
e comprendiamo
ciò che il vento ha scritto
sulla sabbia.









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