mercoledì 22 febbraio 2012





Il sole disegna un cerchio rutilante 
sul telo di lino delle nuvole sfilacciate 
frapposte alla mia sbirciata distratta, 

e con morbida perfezione 
la circonferenza si adagia 
sul lungo crinale del monte, 

dietro il quale scenderà 
in qualche placido istante.

 
La finestra socchiusa sfiora la sedia, 
e fluisce un carezzevole soffio 
che lambisce i miei piedi 
con invisibile avvolgimento: 

io penso all'effusione 
di un abbraccio rapito ai dispetti del tempo, 
a un amore caldo 
come il raggio di luna degli innamorati. 


E quando la luna verrà sarà la stessa di allora? 
Quella che di noi farà di nuovo una cosa sola? 

E quando la luna verrà sarà la stessa di allora? 
Quella che dopo ci porterà alle carezze dell'aurora? 


Il sole disegna mezzo cerchio esitante 
su sbuffi di nuvole andate 
e Oriente indorato risponde 
all'acceso Ponente. 

Guardo le rocce innevate nel blu luminoso: 
sei là con lo sguardo, 

lo stesso che mi hai regalato lasciandomi solo. 

Ti ho persa quel giorno e mai più ho ritrovato 
la scia deliziosa del tuo fascinare, 

e se fosse successo mi avresti rivisto così... 

(devono aver diviso in due il mondo, 
e penso di essere dalla parte sbagliata). 



E quando la luna verrà sarà la stessa di allora? 
Quella che di noi farà di nuovo una cosa sola? 

E quando la luna verrà sarà la stessa di allora? 
Quella che dopo ci porterà alle carezze dell'aurora?

 

Ora il sole 
disegna 
un commiato straziante 
di squarci roventi 
fra nuvole ostili, 
veloci 
nel giungere a frotte 
sui miei capogiri. 

Nell'ombra 
del monte 
mi pento 
di averti 
lasciata 
tornare. 



E poi il buio, 


neanche un graffio di luna nel cielo 














Nessun commento:

Posta un commento

...qualsiasi parola ha sempre un valore...