lunedì 16 aprile 2012




La linea d'ombra 

la nebbia che io vedo a me davanti 

per la prima volta nella vita mia 
mi trovo a saper quello che lascio
e a non saper immaginar quello che trovo 

mi offrono un incarico di responsabilità 
portare questa nave verso una rotta che nessuno sa 

è la mia età a mezz'aria 
in questa condizione di stabilità precaria 
ipnotizzato dalle pale di un ventilatore sul soffitto 
mi giro e mi rigiro sul mio letto 
mi muovo col passo pesante 
in questa stanza umida di un porto che non ricordo il nome 


il fondo del caffè confonde il dove e il come 
e per la prima volta so cos'è la nostalgia 
la commozione nel mio bagaglio 
panni sporchi di navigazione 

per ogni strappo un porto 
per ogni porto in testa una canzone 

è dolce stare in mare
 quando son gli altri a far la direzione
 senza preoccupazione 
soltanto fare ciò che c'è da fare 
e cullati dall'onda notturna 
sognare la mamma... il mare. 


Mi offrono un incarico di responsabilità 
mi hanno detto che una nave c'ha bisogno di un comandante 
mi hanno detto che la paga è interessante 
e che il carico è segreto 
ed importante 

il pensiero della responsabilità si è fatto grosso 
è come dover saltare al di là di un fosso 
che mi divide dai tempi spensierati 
di un passato che è passato 


saltare verso il tempo indefinito 
dell'essere adulto 


di fronte a me la nebbia mi nasconde
 la risposta alla mia paura 
cosa sarò, dove mi condurrà la mia natura? 


La faccia di mio padre prende forma sullo specchio 
lui giovane io vecchio 
le sue parole che rimbombano dentro al mio orecchio


 "la vita non è facile ci vuole sacrificio 
un giorno te ne accorgerai e mi dirai se ho ragione" 


arriva il giorno in cui bisogna prendere una decisione 
e adesso è questo giorno di monsone 
col vento che non ha una direzione 


guardando il cielo un senso di oppressione 


ma è la mia età 
dove si sa come si era 
e non si sa dove si va, 


cosa si sarà 
che responsabilità si hanno 
nei confronti degli esseri umani che ti vivono accanto 
e attraverso questo vetro 
vedo il mondo come una scacchiera 


dove ogni mossa che io faccio 
può cambiare la partita intera 


ed ho paura di essere mangiato 
ed ho paura pure di mangiare 


mi perdo nelle letture, 
i libri dello zen 
ed il vangelo 
l'astrologia che mi racconta il cielo 


galleggio alla ricerca di un me stesso 
con il quale poter dialogare 


ma questa linea d'ombra non me la fa incontrare. 




Mi offrono un incarico di responsabilità 


non so cos'è il coraggio 
se prendere e mollare tutto
 se scegliere la fuga
 od affrontare questa realtà 
difficile da interpretare 
ma bella da esplorare 


provare a immaginare 
cosa sarò quando avrò attraversato il mare 
portato questo carico importante a destinazione 
dove sarò al riparo dal prossimo monsone


 mi offrono un incarico di responsabilità 


domani andrò giù al porto 
e gli dirò che sono pronto a partire 


getterò i bagagli in mare 
studierò le carte 
e aspetterò di sapere per dove si parte 




quando si parte 
e quando passerà il monsone 


dirò levate l'ancora 
diritta avanti tutta 




questa è la rotta 
questa è la direzione 






questa è la decisione. 
















e questo sono Io,
guardo Hong Kong dalla finestra di un'albergo,
in un ora imprecisa della notte.





AngS.


2 commenti:

  1. Vai sempre senza indecisioni, vai finchè il cuore te ne darà una ragione ,vai diretto o capitano della legione,vai senza indecisioni ....sempre!

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...qualsiasi parola ha sempre un valore...