giovedì 21 giugno 2012







Nel cielo di cenere 
affonda il giorno dentro l'onda 

sull'orlo della sera 
temo sparirmi anch'io nell'ombra 



la notte che viene 
è un'orchestra di lucciole e ginestra 

tra echi di brindisi e fuochi
 
vedovo di te 




sempre solo 
sempre a parte abbandonato 

quanto più mi allontano 
lei ritorna 
nella pena di una morna 


e sull'amore che sento 
soffia caldo un lamento 
e viene dal buio e dal mar 
e quant'è grande la notte 
e il pensiero tuo dentro 

nascosto nel buio 
e nel mar 

grido non più 
immaginare ancor
 
tanto qui c'è soltanto vento 

e parole di allora 



il vento della sera 
sarà che bagna e poi s'asciuga 

e labbra che ricordano 
e voce 
e carne 
che si scuote sarà 

sarà l'assenza che m'innamora 
come m'innamorò 

tristezza che non viene da sola 
e non viene da ora 

ma si nutre 
e si copre dei giorni passati in malaora 

quando è sprecata la vita 

una volta 
è sprecata in ogni dove 



e sull'amore che sento 
soffia caldo un lamento 

e viene dal buio e dal mar 

e quant'è grande la notte 
e il pensiero tuo dentro 

nascosto nel buio e nel mar 

grido non più 
immaginare ancor 
quel che tanto 
è soltanto vento e rimpianto di allora 



il vento della sera 
sarà che bagna e poi s'asciuga 


e ancora musica 
e sorriso sarà 


e cuore che non tace
 
la schiuma dei miei giorni 
sarà che si gonfia e poi si spuma 


sarà l'anima che torna
 
nella festa di una morn
a








Nessun commento:

Posta un commento

...qualsiasi parola ha sempre un valore...