mercoledì 29 agosto 2012



Di questi lacerti antropici 
Sgretolati irreparabili 

Di queste scaglie non più corporee 
Arricciate come coriandoli 

Stracciati per dispetto 

Per essere un calcolo 
un fluido 
Un sistema perfetto 

Incompleto e provvisorio 



Resterà un segno? 
Un ricordo? 



Di queste scorie di cellule 
umori e passioni 

Dell'ansimare tra coscienza 
e istinto tra sublime e minuto? 


Di questo odore di pane caldo 
In questa notte d'estate cosi piena di stelle? 


Di questo spasimo incontenibile chiamato amore? 



Per l'ultimo umano esercizio del paragone 
Per declinare il confronto di ciò che è stato 
Comunque sia stato 

Per vidimare il terrore dell'ignoto 
Del non essere più 
e dover ancora diventare 



Se questo ignoto stadio dell'essere 
(se è) 

Se questa forma di vita non informata 
Sparisce con l'intuizione 


Estranea e superiore 
Della dialettica del cosmo 
Del segreto del divenire 
Quotidiano 

Resterà un segno? 
Il mio ricordo? 



Di queste scorie di cellule 
umori e passioni 

Dell'ansimare tra coscienza 
e istinto tra sublime e minuto? 


Di questo odore di pane caldo 
In questa notte d'estate cosi piena di stelle? 



Di questo spasimo incontenibile chiamato amore? 



Solo chi non ha visto ci crede davvero 
Perché chi c'era 
Ancora si chiede se era 



Solo chi non ha visto ci crede davvero 
Perche chi c'era 
Ancora si chiede se era 





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