domenica 27 ottobre 2013



ho pensato al mio amore come ad un fluido, 
e alle persone come dei recipienti. 

ampolle delle dimensioni più varie e disparate, 
in cui versarne, un po’ ciascuna, 
e vedere che forma prende. 
e divertirsi a constatare quante diverse forme possa prendere, 

a seconda del recipiente in cui lo verso. 


ho pensato ai fatti della vita come piccoli grandi terremoti, 
che scuotono la tavola imbandita su cui poggiano i recipienti.

 in ogni ampolla osservo le vibrazioni in superficie, 
le oscillazioni scorrevoli,
 i cerchi concentrici. 

con la curiosità e la pazienza di chi osserva un moto. 
aspettando come va a finire

.
capita che qualche volta le scosse siano troppo forti, 
e un recipiente si sposti, 
si avvicini al bordo, e cada. e si rompa

.
e il mio amore si sparga sul tappeto pregiato che chiamiamo tempo. 
ma è inutile piangere sull’amore versato. 


ho pensato al mio amore per te come a un fluido. 
e ciò che è liquido non si comprime. 

tutto quello che posso fare è
aspettare che evapori. 




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