mercoledì 22 agosto 2012





Ti ritrovo in bilico d'apnea 
le mani strofinacci 
che di nuovo sei in balia 
di una rima che allacci. 

Di parole si può vivere 
mi hai detto stamattina 
mentre un sole stretto 
apriva nuvole. 

Come sono quando pensi a me? 
Un nome, un suono di due sillabe? 

O il centro di un qualcosa 
che non si crea? 

L'istinto a cui si è arresa 
ogni tua idea? 

Potessi amore esser nemmeno una donna 
ma il punto esatto del foglio 
dove ti scivola nero il tratto di penna. 

Sbuco da un riflusso di pazzia 
e muto adesso, tu di ghiaccio, 
sembri già in balia 
di un altro abbraccio. 

Cos'è un uomo senza più realtà... 

Un nome, 
il suono di una pagina... 

Sei il centro di un qualcosa che non si crea... 

L'istinto a cui si è arresa 
ogni mia idea. 

Ma se potessi amore 
soffiarti via quel pensiero 
che a tratti 
mi pare ti toglie il respiro... 






 

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