domenica 19 maggio 2013



Sapore di miele,
sapore d'amore,
dalla tua pelle dentro alla mia bocca,
quando torni a farti la mia faccia.

Un gusto melato
di cose già avute
(dopo un'ora sarebbero perdute):
si può solo riprendere a giocare

ancora e ancora
finchè lo vuoi.
Dammi il tuo nettare, mia bella Venere,
che tornerò il tuo duro Satiro.

Ancora e ancora
finchè mi vuoi:
con il tuo nettare, mia sacra Menade,
io tornerò dentro di te.

Sapore di miele,
sapore d'umore:
alveare mio, stilla ancora amore!
Suggo e bevo come fa l'ape al fiore.
Il tempo è dei giochi
che accadono allegri,
e solo questo è il mondo che vogliamo:
lascia un gusto dolce che godiamo

ancora e ancora
finchè lo vuoi.
Dammi il tuo nettare, mia bella Venere,
che tornerò il tuo duro Satiro.

Ancora e ancora,
finche mi vuoi:
con il tuo nettare, mia sacra Menade,
io tornerò il tuo duro Priapo.

Ecco... lo sento ritornare...
si tu dissetami così...
vieni a gustare il tuo sapore
il tuo desiderio qui ... su me... oh si...

Eccomi qui mia bella Venere
rinvigorito bella Venere
sono il tuo satiro ancora di più
e vengo su giù su giù su giù
Eccomi qui mia sacra Menade
rinato mia gustosa Menade
sono un tuo fauno 
sono il dio pan 
e vengo su giù 
su giù su giù.


 

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