_dunque tornare.
richiudere la valigia.
riaprire una dimensione.
lasciare tutto in
ordine.
lasciare un biglietto.
lasciare la chiave sotto il tappeto.
lasciare.
in preda a bulimia letteraria cercare nelle parole di Benni,
Scarpa e Ammaniti le sensazioni che non so descrivere.
o il loro
contrario.
senza musica,
senza parole,
senza discorsi con la ragazza alla mia
sinistra.
leggo. da solo. [si è sempre soli quando si legge.]
le parole
sono piccoli segnali
luminosi che senza il buio del silenzio non
riuscirei a distinguere.
e poi lingua tra i denti e gola stretta e altri fonemi.
aereoporto
pulito,
la gente annoiata,
il freddo-non-freddo di questo posto.
attraversare la strada e pensare:
è l’arrivo.
tentare di catalogare.
quante volte in vita mia sono partito, sono ritornato?
quante volte in vita mia sono
partito? una al mese? due? non le conto più. non le ricordo più.
trascinare la mia vita come fosse una valigia.
il problema è: cosa c’è dentro?
quando l’ho aperta forzando lucchetti chiamati abitudini
tu eri lì
con me.
hai visto un vuoto giusto in mezzo,
tra magliette e libri,
e m’hai
detto: ‘lo riempiamo’. perciò,
grazie.
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