non è un traguardo
ma una tappa.
un punto
d’arrivo,
ma anche di partenza.
il passaggio del testimone
tra quella
che eri e quella che sei.
è la vita che cambia.
la mia è cambiata.
mentre ero impegnato a fare altro,
proprio come dicono.
mentre
posticipavo il superfluo e cominciavo,
per la prima volta forse,
a
pensare al necessario.
mentre seminavo lungo la mia strada
tutto ciò in
cui non riuscivo più a credere,
facendo posto a qualcosa cui invece non
posso non credere,
qualcosa che non posso ignorare.
mentre cominciavo a
capire
che è inutile riverniciare i mobili quando il legno è marcio,
e
che le rivoluzioni partono dal basso,
e che quel che è mio è mio
e quel
che non è mio non importa di chi sia
purché quel che è mio sia mio.
mentre i colori era importante saperli
usare, non usarli.
mentre le sigarette era importante averle,
non
fumarle.
e mentre l’amore,
quello vero, finalmente esplodeva,
con tutte
quelle schegge che per amore sopporti
e porti sottopelle,
perché in
fondo l’amore non è altro che un nonostante.
mentre tutto questo cinema
veniva proiettato
sulla mia figura buia,
nuda,
finalmente spoglia di una veste non più
sua e sgombra di fardelli che rallentavano il percorso,
un’era
astrologica si completava.
e io rinascevo. diverso. solo.
ed oggi la mia vita non è ancora come voglio che diventi,
ma pronta a diventarlo.
e anche se lo aspetti, non lo programmi.
succede.
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