c'è stato un preciso momento
in cui la mia
vita è stata una parabola
con a maggiore di zero,
una sezione conica
tagliata con un bisturi
in una vita che continua ad essere
imperfetta.
c’è stato un vertice negativo
raggiunto una sera di
dicembre,
e vari punti di fuoco che riscontro nella prima decade di
marzo.
ma in gennaio ho cacciato via le serpi,
in febbraio ho ripreso il mio
lavoro,
in marzo ho affrontato il concetto di ‘despedida’,
in aprile ho
fatto pulizia,
in maggio ho rispolverato,
in giugno mi sono lasciato
andare,
in luglio ho vinto qualche sfida,
in agosto ti ho trovata senza
cercarti,
in settembre ti ho avuta senza chiederti,
in ottobre mi sono
fatto rispettare,
e adesso che è novembre un’altra volta
e tu non ci sei
più
quelle strofe hanno un valore inestimabile.
sono il mio memorandum,
il mio unico comandamento.
e la mia vita continua ad essere imperfetta,
piena, ma a me piace così.
perchè le vittorie di Pirro non mi
appartengono,
e se vittoria dev’essere, che non sia mai a tavolino.
ho imparato molte cose da allora,
da te,
senza di te,
e non so se dipende
da me
o da te,
comunque sto imparando a scegliere,
di volta in volta,
di essere felice.
di essere felice.
sto imparando a credermi importante,
ricordandomi che non lo sono.
sto imparando che tutto si può imparare.
e che, anche quando l’amore ci distrugge,
la poesia ci salva.
ci salverà sempre.
I confini della poesia
RispondiEliminaOgni tuo movimento suscitava
le mie più recondite parole,
con parole ti ripetevo,
sfioravo, in parole ti trasformavo
finchè non ho compreso
che non esiste parola
che faccia male come te.
Pavle Stanišić