giovedì 14 novembre 2013


c'è stato un preciso momento 
in cui la mia vita è stata una parabola 

con a maggiore di zero, 

una sezione conica 
tagliata con un bisturi 

in una vita che continua ad essere imperfetta. 
c’è stato un vertice negativo 
raggiunto una sera di dicembre, 
e vari punti di fuoco che riscontro nella prima decade di marzo. 

ma in gennaio ho cacciato via le serpi, 

in febbraio ho ripreso il mio lavoro, 
in marzo ho affrontato il concetto di ‘despedida’,

 in aprile ho fatto pulizia, 
in maggio ho rispolverato, 

in giugno mi sono lasciato andare, 
in luglio ho vinto qualche sfida, 

in agosto ti ho trovata senza cercarti,
 in settembre ti ho avuta senza chiederti, 

in ottobre mi sono fatto rispettare, 
e adesso che è novembre un’altra volta 
e tu non ci sei più 

quelle strofe hanno un valore inestimabile. 
sono il mio memorandum, 
il mio unico comandamento. 

e la mia vita continua ad essere imperfetta, 
 piena, ma a me piace così. 

perchè le vittorie di Pirro non mi appartengono, 
e se vittoria dev’essere, che non sia mai a tavolino. 

ho imparato molte cose da allora, 
da te, 
senza di te, 

e non so se dipende da me 
o da te, 

comunque sto imparando a scegliere, 
di volta in volta, 
 di essere felice. 


sto imparando a credermi importante, 
 ricordandomi che non lo sono. 

sto imparando che tutto si può imparare.

e che, anche quando l’amore ci distrugge, 

la poesia ci salva. 

ci salverà sempre. 

1 commento:

  1. I confini della poesia

    Ogni tuo movimento suscitava
    le mie più recondite parole,
    con parole ti ripetevo,
    sfioravo, in parole ti trasformavo

    finchè non ho compreso
    che non esiste parola
    che faccia male come te.
    Pavle Stanišić

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...qualsiasi parola ha sempre un valore...