il caffè,
una maglietta a righe,
il tuo numero su un biglietto
in una
tasca di jeans
in un cassetto,
una valigia verde,
un altro caffè,
un
altro numero,
un aperitivo,
una cravatta.
un bacio.
una pizza,
una
paura,
un silenzio,
un messaggio,
una telefonata di lavoro il giorno
degli innamorati,
ignorarsi,
incontrarsi,
rivalutarsi,
trattenersi in
una festa,
un drink,
un abitacolo sudato.
il nostro giappo,
i miei
tatuaggi,
il canale 69,
le chiavi di casa mia,
quelle di casa tua.
i
segreti,
i segnali,
le carezze,
le coperte,
le cambiali,
la birra artigianale,
il trapano e il martello,
cenare da Michele,
un telefono,
un
libro,
un bracciale,
due orecchini,
il giorno di Natale,
Bossari
(ahimé),
Sanremo,
le tue foto da ragazza,
la valigia verde,
un’isola,
un
gatto nero in casa
e una crema al profumo di cocco,
una folata di
sbagli e noi superstiti,
Caterina e il suo aeroplano,
una battaglia e
una falange in due,
il mio pugno chiuso e i tuoi capelli dentro,
Capitan
America, le maschere,
il nostro primo daccapo.
mille lumi di candela e tu che come fiamma tremi e bruci,
mentre la
strada che sapevi che avrei preso
mi si srotola davanti come un tappeto
rosso.
e vado via.
ma per restare.
Come al solito mi lasci con tantissime sensazioni contrastanti :) mi piace tantissimo leggerti! Grazie per ciò che scrivi...riesci a lasciare sempre una traccia indelebile nell'anima!
RispondiEliminaTi abbraccio,
Carlotta