martedì 30 marzo 2010



Fino alle viscere


(vedo quel che vedo)




L'aria rarefatta non produce odore
non mi cambia più l'umore
nel circuito affascinante
mi rallegri l'anima
luce intermittente

e non riesco a perdonarti veramente
io cerco
ma non riesco
a perdonarti veramente

mentre moltiplichi ragioni di fango
vedo quel che vedo

Evito i tuoi movimenti

immagino nell'amore
che da me pretendi

toccami e baciami
fino alle viscere
immagino
fantastico che immagino


I colori cambiano quasi per proteggere
pomeriggi inutili

fammi affogare
nel tuo verde mare
con certezze sterili

e non riesco a perdonarti veramente
io cerco
ma non riesco
a perdonarti veramente

mentre moltiplichi
acide lacrime



vedo quel che vedo


1 commento:

  1. BERNARDO ATXAGA La vita che io vedo
    La vita che io vedo
    anela gli estremi confini,
    il Deserto, la Selva, e nient'altro.
    Vedo che Settembre,
    quello dei Rossi Boschi di Felci,
    deplora la sua materia;
    avrebbe preferito essere
    solo Neve, Immensità e Lupi.
    Vedo che il Sole
    sogna la pura Luce,
    e che la Notte
    rimpiange i tempi primordiali,
    quando tutto era notte.
    Guardo anche al mio cuore,
    e scopro che i suoi desideri
    si riassumono, sfortunatamente,
    in due parole:
    la parola Sempre,
    la parola Mai.

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