martedì 13 dicembre 2011






Potrebbe essere sera,
 
potrebbe essere una sera 
di albe e di luci, 

con le sue venature e le sue voci

fessura stretta 
per passare dalla sera alla notte 


Viola il colore della sera,
 
l'ora nella quale tutto resta 

non tanto com'era, 
ma come sarà. 

Rinviate le schegge, 
s'infrangono come vetrate 

le anime perse, 
come se non dovessero riprendersi più,
 
risalire, 
ripartire
ritrovarsi domani. 


Ed i cuori, sparsi, vanno e vengono

non si defilano

per pura educazione, così per cortesia 
si ritrovano,
e poi si evitano


pur avendo diverse 
ragioni per fermarsi:


 
cercare gli aggettivi 
catarifrangenti 
infranti e lucenti. 

Ma con l'educazione e con la cortesia, 
c'è da fare attenzione 

 
nell'ora in cui nulla si avvera 
soltanto il colorito della sera. 


si,

potrebbe essere sera. 


Le foglie fanno i compiti sui rami: 
i bilanci, 
i conti, 

ed io leggo con occhi castani, 


potrebbe essere sera. 


E tu potresti ridendo dire 

"Non ho spiccioli, resti d'inverno, 
né di primavere, davvero non ne ho, 
e non posso cambiare, scusami, 
né l'autunno, né l'estate." 


ed ora 
potrebbe essere sera. 


Come chi in sonno dicesse una frase così, 
giorno dopo giorno, un rumore così, 
a dissolvere a smorire un frase così 

"Non è così com'è, non è com'era" 

Tu cedi all'insistenza dolce e viola, 
seguendo la pendenza della sera. 



questa sera.








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