#32
ore: 3:45
"Le quattro meno un quarto della notte,
il sonno se n'è andato all'improvviso,
si ferma il borbottio delle anime
quest' ombra severa mi addolcisce il viso.
Cosa non farò più,
cosa farò di nuovo,
cosa farò di meno,
seduto in mezzo al niente
prometto a me stesso.
cosa non farò più.
cosa farò di nuovo,
cosa farò di meno.
con un leggero margine d'incerto,
con la sincerità di tutto il cuore
leggero,
pesante,
volubile.
Credo che le dolcezze
sono come
le amarezze:
pesi falsi
senza pietà.
È una misericordia,
un'azione disperata e persa
considerare adesso con che garbo
devo ripiegare e mettere via il pensiero di te.
come una felpa in un cassetto.
Cosa rifarò,
cosa rifarò di nuovo,
non so se più,
se meno,
seduto in mezzo al niente
nel rispetto timido che ho di Te.
E le dolcezze sono,
come le amarezze
con un cordiale ed umile sospiro
mi sento il sangue uguale al tuo stesso sangue
adesso che non ti potrò più toccare,
respirare.
ma sentire...
sparsa ovunque....
Seduto in mezzo al niente io prometto...
cosa non farò più,
cosa farò di nuovo,
cosa farò di meno,
con un prudente margine d'incerto.
Le tre e quarantacinque della notte,
il sonno se n'è andato all'improvviso,
le dolcezze sono come le amarezze:
strette blande senza pietà.
Nella notte,
il sonno è sperso,
l'ombra è austera,
il Tuo viso,
con che garbo,
con che umile sospiro........
cosa non farò più,
cosa farò di nuovo,
cosa farò di meno...
dovrei iniziare a scrivere più per me...
e domani......
....domani sarà l'ultima volta che scriverò, rivolgendomi a te....."
.
(sto ascoltando: Morgan "Altrove")
allora esiste l'ultima volta?
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