La coscienza apposto non ce l'ho
E non l'ho avuta mai
Neanche da bambino
Quando dicevo palle a destra e a manca
Non tanto per difesa
Ma più per fantasia
Per dare addosso alla supremazia della realtà
Per modellare il mondo da poterci combaciare
Come un biscotto nel suo stampino
Come un eroe nel suo destino
Non son mai stato un mago in strategia
Navigo a vista e ormai sono un esperto
Temo, ho rispetto
E amo il mare aperto
Ci soffro e mi diverto
A veder come gira
A gettar sassi
A piantare casini
A contraddire il fatto e i suoi indovini
Professo Dio se sono in mezzo agli atei
Se son tra i preti mi invento miscredente
A me la pasta piace sempre al dente
La vita mi va bene se si sente
Se c'è un po' di corrente
Se c'è da attraversare qualche ponte
Se c'è da immaginare un orizzonte
Sarà ricordata come l'epoca della tecnologia
Ma per me è soltanto l'occasione per vivere la vita mia
Nel mio tempo, fino in fondo
fino in fondo
Nel mio tempo
Questo è il mio tempo
E non è mio soltanto
In bilico tra stimolo e rimpianto
È un tempo ricco gravito di segni
Vuoto di senso e pieno di congegni
Che danno possibilità infinite
Una, nessuna, e centomila vite
Portici, vertigini, equilibri instabili
Appuntamenti non più rimandabili
Onde che se non surfi resti sotto
E non c'è aria e sembra tutto brutto
Sporcarsi la pelle, bruciarsi
Toccare le cose con mano
Trovare l'immagine e poi proiettarla lontano
Alzare bandiera a mezz'asta
Già prima di essere morto
Mi è sempre sembrato un errore
Non tengo la nave nel porto
E se la bonaccia lo impone
Non resto a guardare il soffitto
Sperando che cambi stagione
L'ho detto, e poi ho fatto speso il contrario
Perché sono un uomo qualsiasi
Un essere straordinario
Un essere straordinario
fino in fondo
Nel mio tempo
Questo è il mio tempo
È quello che accade
Frequento i deserti e le strade
Non trovo risposte immediate
Del resto nemmeno le chiedo
Però credo fosse un errore
Che gli uomini abbiano un grande valore
Che è espresso in pochissima parte
E tutto concorre a sedarti
Confonderti, omologarti
In casa, poi al lavoro, poi fuori
Ci vogliono deboli e soli
Al massimo consumatori
Che hanno reazioni a comando
fino in fondo
Nel mio tempo
Nel mio tempo, fino in fondo
Non lascerò il futuro nelle mani
Di chi al futuro non ci ha creduto mai
Di chi crede soltanto a questo dogma
Fotti per primo, o rimarrai fottuto
Io la coscienza a posto non ce l'ho
E fotto quasi sempre senza scopo
Perché la mia natura non è chiara
Sono allo stesso tempo gatto e topo
Siete il sale del mondo disse Jesus
E il sale è un conservante assai efficace
Lo usano per conservare il pesce
Ma non serve a conservar la pace
Vivo in quel pezzo di mondo
Dove il sale si compra inscatolato
E il grano cresce ormai già macinato
Metà del mondo lotta con la fame
La mia metà si nutre di aspartame
Io la coscienza a posto non ce l'ho
E non l'ho avuta mai
Sono il peggior nemico di me stesso
L'ostacolo più grande al mio successo
Tutto e anche il suo contrario
Monotono e poi vario
Affezionato ad ogni mio difetto
Ad ogni scusa, ad ogni litania
Non posso, scusa devo andare via
Ripasserò più tardi un'altra volta
Eccomi sono qua, l'uomo in rivolta
Questo è il mio tempo e spazio che divido
Con quello che mi sfida e che io sfido
Con quello che io accolgo e che mi accoglie
Con quello che io cambio e che mi cambia
Con quello che mi dona e che mi toglie
Con gli uomini, le macchine e le foglie
Restando in casa o attraversando soglie
Questo è il mio tempo, questa è l'occasione
Questo è lo spazio di contemplazione
È il campo di battaglia per l'amore
Il tempo di equilibrio e furore
per me è soltanto l'occasione per vivere la vita mia
Nel mio tempo, fino in fondo
Nel mio tempo
Nel mio tempo, fino in fondo
Nel mio tempo
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