venerdì 18 ottobre 2013



io nella vita non son mai stato puntuale.
 non sono mai arrivato in tempo, 

mai da nessuna parte. 
o quaranta minuti di anticipo, 
o un’ora di ritardo. 

molte persone me ne rimproverano, 
e a volte s’incazzano, 
e hanno ragione. 
e a me dispiace,

 ma non posso farne a meno. 
io son così. 
 tremendamente in anticipo, 
o irrimediabilmente in ritardo. 

e sarò sadico, ma ne vado fiera. 
perchè mi pare sempre che la gente puntuale sia gente che non ha altro da fare se non rispettare degli orari. 

gente che si annoia.

 
tuttavia, non è questione d’orologio.
 anzi. 
gli anacronismi legati a ore, 
minuti e secondi sono, 
al confronto, pressappoco insignificanti.

 i veri anticipi e i veri ritardi 
io li colleziono altrove. 

nei comportamenti, 
nelle aspirazioni, 
nelle decisioni, 
nelle conclusioni. 
e soprattutto nelle relazioni. 

mi capita di innamorarmi di persone troppo grandi o troppo piccole, 
troppo avanti o troppo indietro, 
troppo lontane o troppo vicine.

 mi capita di arrivare nella vita di chi amo 
e di entrarci troppo presto o troppo tardi.


chi arriva nella mia, 
invece, sembra esser sempre in tempo per farsi amare.


perchè in fondo cos’è l’amore 
se non una questione di tempismo?





1 commento:

  1. mi rispecchio in queste parole...sono davvero reali...anche a me succede...chissà perchè.un abbraccio forte
    E.

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...qualsiasi parola ha sempre un valore...