lunedì 25 novembre 2013


quando ogni luogo ha un fotogramma di noi, 
e ogni posto un cortometraggio. 

quando ogni stupida espressione mi ricorda un’occasione.

e quando ogni nota ha la tua voce.
e quando ogni voce ha una nota di te.


come faccio a lasciarti scivolare via
senza stare a guardare il pallore della scia?


ho incontrato un amico in comune. mi ha chiesto di Te. 
ho risposto che non lo sapevo, 

modulando la voce in un tono gentile.

è strano, rispondere "non lo so" ad una domanda che contiene il tuo nome.

perchè prima di Te sapevo tutto. 
dov’eri, 
con chi eri, 
cosa facevi, 
come stavi, 
cosa pensavi. 

della Te che innaffiava i miei sogni, 
sapevo tutto. 

tutto davvero. 

ma di questa nuova Te, 
questa Te che sparge sale sui miei occhi, 

che trafigge le mie notti 
e incendia i miei incubi, 

io non so niente.
 e non lo so, se lo voglio sapere. 

preferirei forse essere cieco, 
piuttosto che vedere il male che puoi farmi.


se solo fossi un minimo cosciente.
ma in fondo,

l’amore è un nonostante.





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