venerdì 18 aprile 2014








Come mi perseguita quell’immagine! Che io vegli o sogni, essa riempie tutta la mia anima! Qui, se io chiudo gli occhi, qui nella mia fronte dove si concentra l’interiore forza visiva, stanno i suoi occhi neri. Qui! io non posso esprimerti questo. Se chiudo gli occhi essi sono là, come un mare, come un abisso essi stanno davanti a me, dentro di me, dominano i miei pensieri.
Che cos’è mai la donna, questo semidea tanto apprezzata? Non gli mancano le forze proprio quando gli sarebbero più necessarie? E che egli prenda lo slancio nella gioia o si sprofondi nel dolore, non è forse in entrambi i casi arrestato, ricondotto al cupo, freddo sentimento di se stesso, mentre aspirava a perdersi nell’oceano dell’infinito?
 
Goethe, I dolori del giovane Werther.
 
sia maledetto io ed il mio malaccorto amore,
sebbene colpevole del solo averti incontrato.
 
fuggendo te fuggire me stesso. sfuggirmi per sfuggirti. 
il gioco non vale la candela.
non ho scampo.
 
 
 
 

Nessun commento:

Posta un commento

...qualsiasi parola ha sempre un valore...